Il fegato di cinghiale cucinato in umido è veramente delizioso, sono rimasta stupita quando l’ho assaggiato la prima volta. Pensavo che avesse un sapore forte, invece è estremamente delicato.
- DifficoltàMolto facile
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione10 Minuti
- Tempo di cottura30 Minuti
- Porzioni6
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 800 gFegato di cinghiale
- 500 gpomodori pelati (o pomodorini freschi datterini, ciliegini, San marzano)
- 1cipolla rossa di Tropea
- q.b.olio extravergine d’oliva
- 1 spicchioaglio
- 2 fogliealloro
- 1peperoncino
- q.b.sale
Strumenti
- Padella – antiaderente (grande)
- Coltello ( lama liscia e molto affilato)
- Tagliere ( in silicone) o piano di lavoro in marmo
Preparazione
Sono preferibili animali non molto grandi ed è da evitare assolutamente quella del maschio adulto durante il periodo degli amori, risulta puzzolente e dura. Se la carne proviene da un buon esemplare non ha un sapore forte, anzi è estremamente delicata.
In una larga padella versa un filo d’olio extra vergine di oliva, aggiungi l’aglio, la cipolla tritata e il peperoncino, fai leggermente soffriggere (profumare) e versa i pelati tagliati a pezzi o i pomodorini freschi, sala, aggiungi la foglia di lauro e lascia cuocere lentamente.
Togli il sughetto dalla padella, metti un poco d’olio nella stessa e fai rosolare il fegato tagliato a fette da entrambi i lati, versaci il sughetto e lascia insaporire nell’intingolo per pochi minuti. Il fegato deve essere ben cotto, ma non occorre cuocerlo molto altrimenti si rovina.
Il nostro fegato di cinghiale in umido è pronto per essere assaporato.
Il mio primo impatto con un cinghiale intero
Non dimenticherò mai quando ho ricevuto una telefonata da mio padre che mi disse: “Maria Grazia oggi non vengo a mangiare a pranzo, ma sono in arrivo, ti sto portando una cosa, mi dispiace solo che ti porto lavoro, è una cosa rossa”!
Io, tra me e me, ho pensato, chi sa, forse mi porta un carico di fave, ma le fave non sono rosse, arance? Ma, non so! Premetto che lui era stato tanto male e, da tempo, per rimetterlo in sesto, avevo imposto che mangiasse da me, fortunatamente ora sta bene ed ha ripreso i suoi ritmi d’indipendenza totale, per lui VITALE!
Ma ricapitolando, eravamo rimasti alla telefonata, io gli dissi: “papà, non fa niente, ma dove sei?” Lui mi disse: “sono nelle montagne di …… ” Dopo circa un’ora è arrivato, mi ha preso per mano e mi portò fino alla macchina, mi fece chiudere gli occhi, aprì il cofano, mi fece riaprire gli occhi! C’è mancato poco, stavo per svenire!
C’ERA UN CINGHIALE INTERO!
Ero felice e disperata contemporaneamente! Noooooooooo, non potevo crederci! Nella mia testa si aprì un turbinio di pensieri: “cosa faccio adesso? Come lo lavoro? In che modo lo conservo? Come lo cucino? Sarò in grado?”. In attesa del veterinario che aveva fatto tutti i doverosi controlli e che fortunatamente ha accettato un intero prosciutto mi sono procurata una carriola, l’ho coperta con una tovaglia di plastica e abbiamo trasportato la Sig.ra cinghiale in casa. Mi vedevo persa, occorreva dividerlo in pezzi e metterlo in congelatore, ma io non ho un congelatore gigante! Così mi sono messa all’opera, ero veramente ridicola, i capelli diritti, stravolta, sconvolta, ho iniziato ad affilare coltelli, recuperare mannaie, procurarmi buste per congelare. Il lavoro è stato enorme, sono riuscita a infilare quasi tutto il cinghiale in congelatore tranne il prosciutto e le due spalle che ho avvolto in tovaglie di cotone e conservato in frigo, del resto occorreva che si frollassero. Qui troverai le immagini della mia delirante situazione!
Ma finito tutto ciò il giorno dopo si dovevano lavorare le frattaglie. Ho fatto il fegato in umido e la coratella che non avevo mai assaggiato e sono rimasta stupita, erano buonissimi.
Di seguito ti consiglio altre ricette con il cinghiale dal sicuro successo:
Cinghiale in umido, ricetta tipica toscana – Rivisitazione del Cinghiale in siviero (“Puorco sarvatico nzeviéro”), cinghiale in agrodolce, antica ricetta di Ippolito Cavalcanti Duca di Buonvicino – Ragù di cinghiale alla toscana – Coratella di cinghiale – Spezzatino stracotto o cinghiale in umido – Spalla di cinghiale arrosto con contorno di patate silane – Cosciotto di cinghiale al forno
Un grandioso saluto da Nonna Picetto
Post e foto di Maria Grazia Trocini
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Direi un po' "forte" come sapore. Per mio gusto meglio nei fegatelli "rinforzati" (con impasto di salsiccia).
Quello che ho cucinato io era delicatissimo, perniente forte! É importante il periodo in cui é stato cacciato, durante la stagione degli amori l'animale ha cattivo odore, per i miei gusti é immangiabile! Grazie per il gradito commento anche se, purtroppo, anonimo!