Erbe di campo e Minestra maritata calabrese

Ti racconterò come raccogliere alcune erbe di campo che crescono spontanee in campagna e darò le ricette che conosco tra cui la Minestra maritata calabrese, cosentina, che, di fatto, non è una minestra come la napoletana, è un contorno o secondo con contorno. Penso che si chiami maritata perché più sapori, sposandosi tra loro, creano un mix unico e irripetibile. Abbiamo l’amaro della cicoria, il finocchietto selvatico che l’attenua con il suo sapore inconfondibile, la paparina che è dolce e tenera e le altre erbe che offrono una sorta di cremosità al piatto e bilanciano il gusto dato da cicoria e finocchietto selvatico con sapore predominante. Le erbe di campo sono molto buone e ricche di sostanze nutrizionali eccellenti. Le devi raccogliere, mi raccomando, in campi lontani dalla strada e dall’inquinamento. Ovviamente sono un po lavorate, ma i risultati meritano la fatica, inoltre, andarle a raccogliere, può essere l’occasione per fare una bella passeggiata in campagna. Quando ero piccola ho avuto l’opportunità di conoscere alcune signore che avevano la vera arte della cucina calabrese e la cultura della raccolta delle erbe di campo. Si chiamavano Maria e Bice. Purtroppo non ci sono più, ma da loro ho imparato tantissimo. Non dimenticherò mai quando sono andata in campagna con la vecchiarella Bice che mi ha insegnato tutto quello che sapeva sulla raccolta delle erbe spontanee. All’epoca ero una giovanissima mamma e moglie di 17 anni, non capivo nulla di cucina ecc. Mi davo solo tanto da fare per migliorare. Internet non esisteva. L’unico modo per imparare era quello di ascoltare le vecchiette che spiegavano le loro ricette, libri e riviste. Bice, tra le tante cose, mi ha insegnato a raccogliere le piante spontanee, i loro nomi in dialetto, come pulirle e le varie ricette per apprezzarle di cui sono sempre stata molto ghiotta. Maria, su richiesta del nonno paterno, spesso mi portava le pietanze tipiche calabresi che cucinava, era sempre una gran festa ricevere quei piatti ricolmi, coperti da altro piatto e avvolti in un candido strofinaccio chiuso con un nodo in superficie per mantenere in caldo la preparazione. Il contenuto di quel piatto poteva sfamare una famiglia intera ed era sempre una festa ricevere la sua visita inaspettata all’ora di pranzo. La mia mamma, profuga istriano/dalmata e bravissima in cucina, mi ha insegnato le basi della cucina italiana, le ricette venete, particolarmente quelle triestine e alcune ricette austriache della bisnonna. Troverai le sue ricette nella sezione: RICETTE DELLA TRADIZIONE DI MIA MAMMA (istriano-dalmata) e austriache. Maria e Bice, invece, mi insegnarono le basi della cucina calabrese.

Per precisione, avevo pubblicato questo post il 13 Aprile 2011 in formato articolo, come potrai notare dai numerosi commenti risalenti all’epoca, oggi lo riedito e aggiorno, con maggiori dettagli, curiosità e video illustrativo, in formato ricetta.

Ti lascio qua sotto la ricetta della Pizza rustica ripiena di erbe di campo spontanee e alcune ricette di Maria e Bice, le altre le troverai nella categoria a loro dedicata: Maria e Bice

Ricette👇 👇 👇

Erbe di campo e Minestra maritata calabrese
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura3 Ore
  • Porzioni6
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàPrimavera

Ingredienti

Non ti darò dosi precise, dipende dalla quantità di erbe spontanee che troverai in campagna o in vendita presso i mercati rionali. La minestra maritata che mi portava Bice era senza carne, vegetariana, solo erbe di campo, aglio, olio e peperoncino. Mi spiegò anche come preparare la classica e tipica dell’hinterland cosentino con la salsiccia povera preparata con gli scarti della carne di maiale, il polmone e il cuore chiamata Mmestùta, di cui ti parlerò in seguito, e altre ricette da fare con le erbe di campo che a me piacevano e piacciono tantissimo.

Ingredienti per la minestra maritata vegetariana di Bice

q.b. cicoria, di campo, cruda
q.b. finocchietto selvatico (e altre erbe di campo spontanee)
1 spicchio aglio
1 filo olio extravergine d’oliva
1 peperoncino piccante

Strumenti

Per questa preparazione ti occorrono un pentolone per sbollentare le verdure e una casseruola. Quella che vedi nel video è di ghisa smaltata, era di mia suocera, per le lunghe cotture è eccezionale.

Coltello
2 Pentole grandi

Di seguito ti scriverò sia la ricetta della Minestra maritata vegetariana e light di Bice che la ricetta della classica e ricca Minestra maritata cosentina.

Minestra maritata vegetariana di Bice

Metti sul fuoco un pentolone pieno di acqua senza sale e porta a bollore. Pulisci le erbe di campo eliminando le foglie rovinate e lavale abbondantemente in più acque per eliminare la terra generalmente presente. Quando l’acqua di lavaggio risulterà limpida, mettile a scolare in uno scolapasta.

Appena l’acqua ha raggiunto il bollore immergi le erbe di campo nell’acqua in ebollizione. In una casseruola munita di coperchio, versa un filo di olio, lo spicchio di aglio tritato, a cui avrai eliminato l’anima interna, il germoglio indigesto, e un peperoncino tagliato a pezzi, ovviamente se gradisci il piccante. Accendi il fuoco e lascia lievemente profumare l’aglio e il peperoncino nell’olio. Quando l’acqua con le verdure riprende il bollore, preleva le verdure dall’acqua, mettile nella pentola con aglio, olio e peperoncino, aggiungi due mestoli dell’acqua in cui hai sbianchito (bollito) le verdure, un pizzico di sale, rigira con un cucchiaio, copri con il coperchio e lascia cuocere a fuoco dolcissimo fino a quando le verdure risulteranno tenerissime, quasi sfatte. Cuocendo a fuoco dolcissimo rigirando le verdure ogni tanto con un cucchiaio, ci vorranno almeno 3 ore. Se necessario, aggiungi qualche mestolo di acqua bollente e porta a cottura. Per vedere se le verdure sono cotte, assaggiale per verdure se sono tenerissime, particolarmente la cicoria e il finocchietto che sono più coriacee. Fai asciugare quasi completamente l’acqua presente nelle verdure. La Minestra maritata, vegetariana e light di Bice è pronta per essere assaporata.

Erbe di campo e Minestra maritata calabrese

Minestra maritata cosentina con la Salsiccia Mmestùta

In questo caso avremo un secondo piatto con contorno prelibato che può rappresentare anche un piatto unico in quanto si mangia accompagnato da tanto pane casereccio a lievitazione naturale, cotto in forno a legna. La Mmestùta è una salsiccia preparata un tempo con la carne meno pregiata del maiale, il polmone e il cuore. Per essere più precisa ho chiesto dettagli al nostro macellaio di fiducia, Alessandro Filice, che conosce le antiche tradizioni culinarie e i dettagli di questa antica preparazione. Del resto, prima di parlare con lui, la chiamavo, erroneamente, mistuta. Con il dialetto sono una frana! Mi ha raccontato che anticamente si faceva con una parte di polmone e cuore, mediamente il 40\100, e l’altra parte era composta dalla carne meno pregiata, più ricca di sangue, che lui ha chiamato della scannatina. In poche parole tutta quella carne che non si usava per fare le pregiate salsicce e sopressate. Al giorno d’oggi il nostro macellaio la prepara con il cuore, il polmone e la carne che si usa per fare le salsicce, condita e insaporita, secondo tradizione, con sale, peperoncino e semi di finocchio. Ha detto che quella carne meno pregiata, sanguinolenta e di scarto, almeno in macelleria, non viene più utilizzata.

Ha precisato, inoltre, che la mmestùta veniva e viene usata per fare la minestra invernale con il cavolo cappuccio e la scarola, un primo piatto simile alla minestra maritata napoletana, e si usa anche aggiungerla alle erbe di campo per fare la nostra classica minestra maritata. Del resto le ricette cosentine sono molto simili a quelle della tradizione napoletana. Ringrazio Alessandro per i preziosi dettagli.

Preparazione della Minestra maritata cosentina con la Salsiccia Mmestùta

Come per la minestra maritata vegetariana di Bice, metti sul fuoco un pentolone pieno di acqua senza sale e porta a bollore. Per eliminare l’eccesso di grasso dalla salsiccia, bucala con i rebbi di una forchetta, mettila in una casseruola, ricoprila abbondantemente di acqua fredda, metti sul fuoco e porta a bollore. Puoi ripetere questa operazione un’altra volta o non farla proprio a seconda se vuoi fare un piatto relativamente sano o meno.

Appena l’acqua ha raggiunto il bollore immergi le erbe di campo nell’acqua in ebollizione. Versa in una casseruola un filo di olio, lo spicchio di aglio tritato, a cui avrai eliminato l’anima interna, il germoglio indigesto, un peperoncino tagliato a pezzi, ovviamente se gradisci il piccante e la salsiccia tagliata a pezzi. Accendi il fuoco e lascia lievemente profumare, rosolare, l’aglio, il peperoncino e la salsiccia nell’olio.

Quando l’acqua con le verdure riprende il bollore, preleva le verdure dall’acqua, mettile nella pentola con aglio, l’olio, il peperoncino e la salsiccia, aggiungi due mestoli dell’acqua in cui hai sbianchito (bollito) le verdure, un pizzico di sale, rigira con un cucchiaio, copri con il coperchio e lascia cuocere a fuoco dolcissimo fino a quando le verdure risulteranno tenerissime, quasi sfatte e la salsiccia stracotta e morbidissima. Cuocendo a fuoco dolcissimo rigirando le verdure ogni tanto con un cucchiaio, ci vorranno almeno 3 ore. Se necessario, aggiungi qualche mestolo di acqua bollente per raggiungere il risultato ottimale. Fai asciugare quasi completamente l’acqua presente nelle verdure. La Minestra maritata con salsiccia Mmestùta è pronta per essere assaporata accompagnata da abbondante pane casereccio. E’ favolosa una delle mie preparazioni calabresi preferite.

Erbe di campo spontanee edibili

Di seguito ti lascio qualche immagine di alcune erbe di campo spontanee edibili che, come ho detto prima, le puoi rinvenire in campagna, nei campi incolti e nei mercati rionali se hai fortuna e altre ricette che potrai sfruttare con queste meravigliose verdure. Per raccogliere le erbe di campo ti occorrono un coltello e un cesto o una di quelle borse che usi per la spesa, non metterle nelle buste di plastica. Quando le raccoglierai, non estirparle, tagliale dalla base e lascia le radici nel terreno, in questo modo avranno l’opportunità di ricrescere. Mi raccomando, come ho detto prima, raccoglile lontano dalle strade e luoghi pieni di smog.

Questo è un cesto di erbe di campo che ho raccolto in campagna. Ci sono: cicoria, finocchietto selvatico e scarola selvatica.

Erbe di campo spontanee edibili

Questa è la Cicoria selvatica

Cicoria selvatica
Cicoria selvatica

Quest’altro è il Finocchietto selvatico che si mantiene anche per una settimana sistemato in un vaso pieno di acqua che provvederai a cambiare ogni giorno. Il finocchietto selvatico è utile per tante preparazioni, troverai qualche mia ricetta nella categoria a lui dedicata: Finocchietto selvatico

Finocchietto selvatico
Finocchietto selvatico

Quest’altra pianta spontanea mi è stato detto che si chiama, il dialetto, Scarola selvatica.

Scarola selvatica
Scarola selvatica

Quest’ altro è il Cardoniello, Grespino comune.

Cardoniello, grespino comune erbe di campo spontanee
Cardoniello, grespino comune

Questa è la paparina, pianta del papavero, ho preso la foto da internet su questo sito perché la mia era venuta male. La paparina è una delle mie preferite, ottima ripassata in padella con aglio, olio e peperoncino. Il suo gusto è piacevolmente dolce.

Paparina, pianta del papavero

E questo è il cardo selvatico

Cardo selvatico erbe di campo spontanee
Cardo selvatico

Erbe di campo lesse in insalata

Anche questa è una ricetta buonissima e sana che mi è sempre piaciuta. Metti sul fuoco un pentolone pieno di acqua, questa volta aggiungi 4 pizzichi di sale e porta a bollore. Appena l’acqua bolle, aggiungi le verdure e lasciale cuocere fino a quando risultano tenere. Le scoli in uno scolapasta e ripassi sotto al getto dell’acqua fredda. Le strizzi tra le mani e sistemi in una ciotola. Condisci con uno spicchio di aglio, un filo di olio, una spruzzata di aceto e giri ben bene. Se hai lessato tanta verdura, una volta strizzata e senza condimento, la puoi sistemare in bustine o contenitori con coperchio e metterla in congelatore.

Erbe di campo ripassate in aglio, olio e peperoncino

Lessa le verdure, come ti racconto nella ricetta precedente, senza passarle sotto al getto dell’acqua fredda. In una padella metti uno spicchio di aglio tritato, un filio di olio e un peperoncino, li fai profumare, lievemente soffriggere senza che l’aglio cambi colore, aggiungi le verdure e lasci insaporire nell’olio rigirandole di tanto in tanto per 15/20 minuti. A fine cottura, controlli se sono giuste di sale, in caso lo aggiungi e porta in tavola.

erbe di campo ripassate in padella con aglio, olio e peperoncino

Minestra di erbe di campo e fagioli cannellini

Puoi preparare questa minestra anche solo con la cicoria. Sciacqua i fagioli cannellini secchi e mettili a bagno in acqua fredda per circa 8 ore. Li scoli in uno scolapasta, sciacqui sotto al getto dell’acqua corrente, li metti nel pentolone, ricopri abbondantemente di acqua e metti a cuocere a fuoco dolce fino a quando risultano teneri. A fine cottura aggiungi il sale, rigiri e spegni il gas. Metti a lessare la cicoria o le erbe di campo miste come ti ho detto in precedenza. In un pentolone versa un filo di olio, vi aggiungi una cipolla o due cipollotti di Tropea tritati, uno spicchio di aglio tritato e, a piacere, un peperoncino. Fai lievemente profumare, vi aggiungi le verdure, rigiri e vi aggiungi i fagioli con tutta la loro acqua e se necessario qualche mestolo di acqua in cui hai precedentemente lessato le verdure. Lascia cuocere, a fuoco dolcissimo, rigirando di tanto il tanto, fino a quando le verdure sono tenerisissime. Servi le verdure condendole con un filo di olio a crudo e, a piacere, accompagnate da qualche fetta di pane casereccio bruschettato, strofinato con aglio e insaporito da un filo di olio.

Consiglio della nonna

Quando lessi le verdure in acqua senza sale, non buttare quell’acqua, è ricchissima di sostanze eccellenti. La puoi filtrare e bere o, se proprio non riesci a berla, usala almeno per annaffiare le piante in vaso, darai loro un concime spettacolare.

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Pubblicato da Nonna Picetto 🌶

Ciao, sono Maria Grazia Trocini, mamma e moglie fin da quando avevo 16 anni, nel 1983. Ti chiederai, perché Picetto? Nel 2007 desideravo iscrivermi al Forum del Gambero Rosso, unico sito per gli appassionati di vini e cucina dell'epoca, non riuscivo a trovare un nickname per poter accedere, tutti i miei tentativi risultavano vani. A quei tempi non c'era l'adsl, internet era lentissimo, quando si doveva caricare una pagina, nell'attesa, potevi farti una passeggiata, prepararti un caffè o guardare ipnotizzata quella rotellina come un'ebete. Dopo svariate prove, ho utilizzato il soprannome di mio figlio minore e, finalmente, ho ottenuto l'agognato risultato. Per il mondo virtuale rimango ancora oggi Picetto e, dato che sono diventata nonna, Nonna Picetto 🌶.

12 Risposte a “Erbe di campo e Minestra maritata calabrese”

  1. I suggerimenti e gli insetgnamenti dei vecchietti sono molto utili, mia nonna paterna viveva in campagna e conoscevo tutte le verdure possibili e immaginabili, faceva certe minestre..gnammmBuona giornata carissima baci Anna

  2. Grazie davvero! Mi hai regalato una ricetta assolutamente inimitabile. il sapore delle esrbe di campo non è acquistabile nè riproducibile in nessun supermercato! grazie! Stefania

  3. Ma questa non è una ricetta è un vero e proprio tesoro! Fortunata te che hai conosciuto persone così speciali…Grazie di averla condivisa con noi e visto che ADORIAMO le erbe e le verdure ci ingegneremo per trovate tutte le erbette e prepararla anche noi ^_^

  4. Ciao cara, che meraviglia queste erbette di campagna, sono impegnative ma alla fine ti ripagano in gusto e salute… la tua minestra maritata sarà speciale, bravissima! Un bacione

  5. Mari Grazia…è davvero bello leggere queste cose…tu porti avanti la tradizione ed è davvero una cosa da apprezzare, da esserne fiere…. Lo insegnerai ai tuoi figli che faranno altrettanto con i loro figli…Anch'io cerco di riprodurre ricette tipiche delle mie nonne, delle sue amiche (ricordo quando stavano sedute tutte insieme fuori dalla porta!!). Brava davvero 🙂

  6. @ Ranapazza65:Ciao cara, è sempre un piacere ritrovarti sul mio blog. Effettivamente una volta chi viveva in campagna coglieva queste erbe, avrei voluto tanto conoscere la tua nonna, sicuramente avrei avuto molto da imparare. Un saluto affettuoso e buona settimanaM.G. @ Stefania:Ciao, grazie a te per essere passata da me e per aver lasciato questo delizioso commento. Ti auguro una buona settimana, baciM.G.@ La banda dei broccoli:Mi fa molto piacere sapere che abbiate apprezzato la mia ricetta, per me è un onore. Per quanto riguarda il voto che vi ho dato è stato per me un vero piacere perchè lo meritate per l'impegno che dimostrate in ogni post. Buona settimana e grazie per la visitaM.G.@ Sar@:Ben trovata Sara! Effettivamente ci vuole molto impegno e tempo, cosa che al giorno d'oggi, purtroppo manca a tutti. Mi ha fatto molto piacere che ti sia piaciuta la mia ricetta. Un saluto affettuosoM.G.@ Speedy70:E' stata una vera foruna per me conoscere queste due signore che, quando mi sono sposata e non sapevo cucinare neanche un uovo, mi hanno insegnato le ricette antiche della mia terra. Grazie per la visita, baciM.G.@ Ale:Ciao cara, grazie per la visita e per aver apprezzato queste cose semplici, buona settimana, baciM.G.@ Le ricette di Tina:Ciao cara Tina, che erbe usate da voi? Sono molto curiosa! Grazie per la visita, un saluto affettuosoM.G.@ Cristina:E' alquanto difficile imparare, purtroppo con le fotografie si hanno difficoltà. Penso che queste siano quelle cose che si imparano particolarmente andando in campagna con chi le conosce. Ultimamente, però, almeno la cicoria, si trova nei mercati. Un saluto affettuosoM.G.@ Vickyart:Grazie, grazie, grazie! Sei sempre molto cara. Un saluto affettuoso e buona settimanaM.G.@ Gegè84:Sei molto tenera, ti ringrazio. Trovare una ragazza della tua età che apprezza queste antiche cose è molto difficile al giorno d'oggi. Io ho solo figli maschi, quando erano piccoli li portavo con me in campagna a raccogliere le verdurine di campo. Sono sicura che il maggiore non porterà avanti questa tradizione. Il più piccolo, invece, segue attentamente le mie ricette ed io continuo a scriverle e pubblicare anche per dare a lui la possibilità di riprodurre i sapori familiari quando andrà a vivere per conto suo. Mi auguro che possa tramandarle ai miei futuri nipotini. Un saluto affettuoso e grazie per la visitaM.G.

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