La “Sagna” calabrese conosciuta anche con il nome di “sagna china” è una lasagna con le polpettine e rappresenta la festa, la domenica in famiglia, la convivialità, i pranzi importanti in Calabria, a Cosenza la domenica di Carnevale o martedì grasso non può mancare; In ogni famiglia o borgo c’è qualche piccola differenza, vi racconterò come si fa questa preparazione tipica cosentina e la storia di quando ho imparato a cucinarla.
Inizierò a spiegare le varie fasi di questa lunga ricetta, consiglio di cuocere il sugo il giorno prima a fuoco lentissimo, deve appena sbollire per molte ore. V’invito ad assaggiare quest’antica ricetta calabrese, io intanto tramando a figli, nipoti e chi ha voglia di provare!
- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione3 Ore
- Tempo di riposo30 Minuti
- Tempo di cottura40 Minuti
- Porzioni6
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti per il sugo
- 3salsicce (fresche calabresi preferibilmente piccanti (quelle con i semi di finocchietto selvatico))
- 200 gcostine di maiale
- 400 gcarne di suino (polpa di prosciutto o capicollo di maiale tagliato a tocchetti, la carne verrà poi utilizzata come secondo, di conseguenza la quantità può variare, le indicazioni non sono tassative, si può aggiungere o diminuire!)
- 3 lpassata di pomodoro (o 3 l di pelati interi o passati al passaverdura, secondo i gusti)
- 4 cucchiaiolio extravergine d’oliva
- 1 spicchioaglio
- 1cipolla rossa di Tropea (un pezzettino, circa un terzo)
- 1peperone friggitello (se ne usa solo un pezzettino)
- 2 pizzichiorigano secco
- 1 ciuffobasilico (se di stagione)
- q.b.sale
- 1peperoncini freschi (calabrese o uno/due cucchiaini di peperoncino calabrese sott’olio)
Ingredienti per le polpettine
- 300 gcarne macinata (mista (maiale e vitello) )
- 300 gpane raffermo (a lievitazione naturale)
- 3uova
- 1 spicchioaglio
- 1 ciuffoprezzemolo
- 3 cucchiaipecorino (stagionato grattugiato romano o calabrese)
- 3 cucchiaiparmigiano (o grana grattugiato)
- 1 pizzicosale
- 1 pizzicopepe nero (macinato o meglio tostato e pestato al mortaio)
- 1 lolio di arachide (per friggere)
Ingredienti per il ripieno
- 6uova (sode)
- 300 gcaciocavallo silano
- 250 gpecorino (stagionato grattugiato (meglio calabrese, preferibilmente crotonese, in mancanza romano))
- 250parmigiano Reggiano DOP (o grana grattugiato)
- 3salsiccia di Calabria (stagionate (dolci o piccanti), quelle con il finocchietto)
Ingredienti per la pasta
- 400 gsemola rimacinata di grano duro
- 4uova (o pasta all’uovo già pronta (quella ruvida e non molto sottile))
Strumenti
- Casseruola dai bordi alti (capiente) con coperchio
- Teglia ( da forno )
Preparazione del sugo
In una larga e alta casseruola a fondo spesso o pentola di coccio, versiamo un filo d’olio, appena è caldo inseriamo le carni e lasciamo rosolare girando spesso con un cucchiaio. Appena la carne è lievemente rosolata inseriamo l’aglio e la cipolla tritati, lasciamo sfrigolare e aggiungiamo i pelati o la passata. Appena inizia a bollire mettiamo il pezzettino di peperone a cornetto o “friariello” (peperone verde piccolo), l’origano e il sale e abbassiamo la fiamma a minimo, lasciamo cuocere a fuoco molto lento, sbollire, per circa 5 ore, fino a quando si vedranno affiorare i grassi in superficie. A questo punto controlliamo se è giusto di sale, inseriamo il peperoncino fresco o i cucchiaini di peperoncino sott’olio e il basilico.
La mattina dopo riscaldiamo il nostro sugo fatto in precedenza ed eliminiamo la carne, vi rimarranno dei pezzettino all’interno perché la lunga cottura la rende talmente morbida che si disfa. I pezzettini di carne rimasti nel sugo renderanno ancora più buona la nostra Sagna calabrese!
Procedimento per la pasta all’uovo
impastiamo la semola e le uova fino a quando l’impasto risulta liscio, avvolgiamo in una pellicola e lasciamo riposare per almeno 30 minuti prima di stendere con il mattarello o l’apposita sfogliatrice. O, come ho detto prima, acquistiamo la pasta già pronta.
Uova sode
Io verso l’acqua in una pentola con un pizzico di sale ed una spruzzata di aceto, appena giunge a bollore vi adagio le uova con l’ausilio di un cucchiaio e le lascio bollire da quando riprendono il bollore per 8 minuti, scolo l’acqua e lascio freddare, le sbuccio e metto da parte.
Procedimento per fare le polpettine
Il procedimento passo dopo passo lo trovate nella ricetta delle Polpette e polpettine fritte calabresi.
Mettiamo il pane raffermo a mollo nell’acqua almeno 30 minuti prima della preparazione per far in modo che si ammorbidisca. Trascorso il tempo necessario, lo strizziamo molto bene per eliminare tutta l’acqua e lo mettiamo in una ciotola, lo schiacciamo e spremiamo con le mani per farlo completamente sbriciolare, vi aggiungiamo la carne, le uova, il formaggio, il sale, il pepe nero macinato, l’aglio ed il prezzemolo tritati e amalgamiamo molto bene con le mani. Lo facciamo riposare almeno 30 minuti prima di formare le polpette per far si che s’insaporisca il tutto. Versiamo l’olio in una casseruola a bordi alti e lo facciamo riscaldare a fuoco dolce, mi raccomando, non deve raggiungere il punto di fumo altrimenti l’olio diventa tossico. Nel contempo iniziamo a dar forma alle polpette che devono essere della grandezza di una nocciola.
Quando l’olio è caldo, io faccio la prova con uno stecchino, ne immergo la punta e se la stessa sfrigola è pronto, iniziamo a friggerle, le immergiamo una alla volta, con attenzione per non bruciarci e non far abbassare la temperatura, non le buttiamo, ve le adagiamo, ne facciamo cuocere circa 15 per volta, dipende dalla grandezza della pentola. Appena sono ben rosolate le togliamo con una schiumarola e le mettiamo in uno scolapasta con sotto una ciotolina per eliminare tutto l’olio in eccesso e le riponiamo in un altro contenitore e liberiamo lo scolapasta per le altre polpette che andremo a friggere. Maria e Bice mi avevano insegnato che le polpette, una volta fritte, si devono mettere nel sugo, ma io questa volta non l’ho fatto, ho sbagliato!
E ora assembliamo la nostra Sagna calabrese
Mi avevano insegnato che occorreva sbollentare lievemente le lasagne in acqua bollente salata con un goccio d’olio, scolarle e riporle su di un canovaccio a freddare prima di formare l sagna, ma ho notato che si può anche evitare e comporle con la pasta a crudo, la pasta all’uovo cuoce in poco tempo ben immersa nel sugo!
Tritiamo il caciocavallo con il mixer, tagliamo a fettine la salsiccia stagionata e componiamo le nostre sagne.
In una teglia (ruoto), mettere qualche mestolo di sugo, uno strato di pasta, coprire di sugo, l’uovo sodo tritato, la salsiccia, il pecorino, il parmigiano e il caciocavallo, altra pasta, altro sugo ecc. Facciamo almeno 4 strati, all’ultimo strato solo sugo, pecorino e parmigiano.
Inforniamo le nostre sagne, in forno preriscaldato a 180° modalità ventilata o 200° in modalità statica, per circa 40 minuti, fino a quando si forma quella bella crosticina croccante e saporita in superficie. A fine cottura aspettiamo almeno 30 minuti prima di assaporarle. La nostra Sagna calabrese è pronta.
Ora vi racconto chi mi ha insegnato a farla
Non dimenticherò mai quella domenica mattina prestissimo, ALL’ALBA, quando ancora tutti dormivano, vennero da me Maria e Bice, due signore che purtroppo non ci sono più, per insegnarmi a fare la Sagna calabrese e il pollo arrosto con le patate.
All’epoca ero una giovanissima sposa figlia di padre calabrese e mamma super nordica! Maria era la governante di mio nonno paterno e Bice la vedova di uno dei coloni. Erano contente, con i loro sorrisi e visi solcati dalle rughe dell’età e dei sacrifici, avevano portato i loro grembiuli nuovi e immediatamente hanno iniziato ad insegnare, c’era fretta ed il tempo era poco!
La mia cucina era un turbinio di confusione, profumi, chiacchiere e risate.
Donne meravigliose, d’altri tempi, che mi hanno cresciuta seduta sui loro gradini a suon di: pane casereccio e pomodoro strofinato; pane e sughetto; frittata con il sangue delle galline perché da piccola ero cagionevole; sanguinaccio; sopressate; salsicce; capicolli; fichi infornati; forni a legna accesi; mi hanno portato a cogliere le erbe di campo; le guardavo quando facevano il sapone fatto in casa con il grasso del maiale; lavavano e cardavano la lana per poi fare i materassi; trasportavano sulle loro teste pesi inimmaginabili con uno strofinaccio attorcigliato sui capelli tra la testa e l’oggetto da trasportare; preparavano infinite conserve ecc. ecc. ecc.
Altro ricordo
Altro ricordo indelebile è di quando io e mia cugina da piccole spesso andavamo a “rubare” le melanzane sott’olio o altro nella dispensa di Maria (del nonno), ci nascondevamo sotto al tavolo della cucina e le mangiavamo di nascosto. O quando andavamo a cogliere le ciliegie (durone di Vignola) ancora acerbe, ci arrampicavamo sugli alberi, e lei come una vedetta, gridava bonariamente dalla finestra della grande casa padronale, come se non si fosse accorta che eravamo noi: “chi è che ruba le ciliegie?”! Non so come faceva ad accorgersene!
Maria e Bice, oltre alla Sagna mi hanno insegnato la loro cucina calabrese. Purtroppo ricordi persi nel tempo che provocano commozione anche quando scrivo! Il nonno calabrese desiderava che io apprezzassi il cibo della tradizione calabra, ogni volta che Maria cucinava un piatto per lui speciale me ne mandava una porzione, ma quella porzione era enorme, poteva sfamare una famiglia intera! Quel piatto, rigorosamente fondo, era totalmente riempito e pressato, coperto da un altro piatto fondo, il tutto avvolto in uno strofinaccio legato con due nodi per mantenere calda la preparazione! Per noi era una festa ricevere questi regali inaspettati che bussavano alla porta all’ora di pranzo!
Spero di non avervi seccato con questo post troppo lungo!
Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶
Post foto e video di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto)
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Mamma mia quanto lavoro..ma immagino la soddisfazione nel portare in tavola un piatto così sfizioso e curato!Bravissima e grazie per il passo passo..io adesso sono nella fase dei piatti light e freddi ma me la segno per dopo l'estate ^_*
Grazie cara Consuelo, sei sempre meravigliosaaaaaaa