Testo tropeano terrina di verdure e tonno

Il testo tropeano è una terrina di verdure (patate, cipolla di Tropea, pomodori, capperi, olive) e tonno un piatto tipico della meravigliosa e rinomata Tropea. Questa ricetta mi ha incuriosito moltissimo fin da quando l’ho vista pubblicata da Anna Calamita nel gruppo Facebook “Cucina Calabrese e Altro …” creato da Mirella Pagliaro, ho capito subito che quel connubio di sapori doveva essere scoppiettante, inoltre ha un nome molto particolare: TESTO TROPEANO. Amo Tropea e la Costa degli Dei, i suoi profumi, colori e sapori inconfondibili. Un luogo in cui ho lasciato il cuore e l’anima! Anna ha spiegato che il nome della ricetta deriva dal contenitore in cui viene preparata, a Tropea si chiama “testo”. Il testo è una pirofila da forno di terra cotta. Avendo il testo e tutti gli ingredienti in casa ho pensato di provarla e ne è valsa la pena! Questa preparazione può essere considerata come piatto unico, secondo e contorno o si può anche offrire, in piccole dosi, tra gli antipasti caldi di mare. Sebbene sia una ricetta povera di fatto offre gusti ricchissimi che abbracciano mare e monti della magnifica costiera calabrese. Rappresenta un tipico esempio di Dieta Mediterranea. Si può anche preparare la sera prima e gustarlo durante un delizioso picnic sulla spiaggia o in montagna. Anna ha utilizzato le olive verdi denocciolate, ma io avevo le Olive nere rigate infornate fatte in casa e ci stavano molto bene, del resto le preferisco come sapore.

Il Testo tropeano è una terrina di verdure  e tonno cucinata in coccio. Ricetta tipica della meravigliosa e rinomata Tropea.
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di riposo30 Minuti
  • Tempo di cottura1 Ora
  • Porzioni8
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti per fare il Testo tropeano terrina di verdure e tonno

Per quanto riguarda le patate ho usato le silane a pasta gialla, ma puoi utilizzare quelle che preferisci. Le cipolle di Tropea, a seconda della stagione userai le cipolle o i cipollotti freschi, in sostituzione altre cipolle dolci. Puoi usare tonno sott’olio o al naturale io prediligo il tonno lavorato in Calabria secondo antica tradizione locale. Per quanto riguarda l’origano secco ti consiglio quello in rametti, mantiene il suo profumo e si conserva meglio nel tempo. Le dosi sono indicative e non tassative, puoi mettere più o meno, non posso dare dosi precise, dipende dalla grandezza del testo, infatti io avevo affettato molte più patate e cipolle del necessario e con quelle rimaste ho fatto le Patate fritte ‘macchiuse con la cipolla di Tropea.

4 patate (di media grandezza)
2 cipolle rosse di Tropea (grandi o 6 cipollotti)
500 g pomodori, maturi, freschi
240 g tonno sott’olio (o al naturale)
2 spicchi aglio (facoltativi)
q.b. origano secco
1 vasetto capperi sotto sale
1 ciuffo basilico (durante la stagione)
150 g mollica (di pane raffermo a lievitazione naturale)
q.b. sale (poco)
50 g pecorino (grattugiato)
50 g parmigiano grattugiato
q.b. olio extravergine d’oliva (poco)
q.b. olive nere infornate (o verdi)
q.b. provola (o caciocavallo silano a piacere)
1 peperoncino (facoltativo)

Strumenti per fare il Testo tropeano terrina di verdure e tonno

Per questa preparazione è necessario affettare sottilmente ogni ingrediente, di conseguenza è utile una mandolina o l’affettarice. Per cuocere al meglio occorre una pirofila in terracotta, in sostituzione puoi usarne una in pyrex.

Mandolina
oppure Affettatrice
Pirofila

Preparazione del Testo tropeano terrina di verdure e tonno

Accendi il forno e preriscaldarlo a 180°. Affetta sottilmente pomodori, patate e cipolle. Denocciola le olive, scola il tonno dall’olio se è sott’olio o dalla salamoia se al naturale. Dissala i capperi mettendoli in uno scola pasta piccolo o colino sotto al getto dell’acqua fino a quando il sale scompare completamente. Trita la provola con un mixer e sistemati tutti gli ingredienti a portata di mano.

Preparazione del Testo tropeano

Versa un filo d’olio nel testo e parti con la sovrapposizione dei vari strati in questo modo: prima i pomodori, un pizzico di sale (pochissimo, mi raccomando) poi cipolle, patate, olive, capperi, tonno, basilico, aglio tritato, origano, pecorino, parmigiano, scamorza o caciocavallo tritato, mollica di pane e un filo d’olio. Continua con questo ordine a sovrapporre fino ad ottenere due o tre strati.

Preparazione del Testo tropeano

Inforna e cuoci per circa un’ora. Anche i tempi di cottura sono indicativi, dipende dalla dimensione delle patate, in questo caso le avevo affettate un pochino spesse e ho dovuto cuocerlo più allungo. Per vedere se il tuo testo è cotto basta che infili la forchetta all’interno e senti che le patate sono morbide e cotte. Se noti che inizia a colorirsi troppo la superficie copri la teglia con stagnola. A fine cottura tutti i liquidi rilasciati dalle verdure devono essere assorbiti e si deve presentare con un bel colorito superficiale.

Testo tropeano
Terrina di verdure (patate, cipolla di Tropea, pomodori, capperi, olive) e tonno un piatto tipico della meravigliosa e rinomata Tropea.

Ti consiglio di aspettare almeno trenta minuti prima di assaporare questo splendido piatto, è ottimo sia caldo che freddo e anche il giorno dopo! Puoi prepararlo in simpatici tegami in terracotta monoporzione e offrirlo direttamente ad ogni commensale.

Come trattare i tegami in terracotta

I tegami e le pentole in terracotta offrono una cottura ottimale per tante preparazioni. Esaltano il sapore naturale dei cibi e consentono di cucinare in modo facile e salutare. La cottura dei cibi effettuata con la terracotta, ancora oggi, è uno dei segreti più preziosi della cucina tradizionale. Si possono cuocere in modo salutare moltissimi alimenti ad esempio i legumi, le verdure, il pesce, la pasta al forno ecc. Ideali per gli stracotti e le carni in umido, ad esempio lo Spezzatino stracotto o cinghiale in umido, lo Spezzatino con giardiniera olive nere e piccantino, il Morzello, il Cinghiale in umido alla toscana. A differenza di quelle in metallo, le pentole in terracotta non producono micro-carbonizzazioni degli alimenti potenzialmente nocive per l’organismo. Per usarle sul fornello occorre lo spargifiamma, io ho acquistato questo in ghisa molto comodo e resistente, sicuramente migliore rispetto a quelle retine che a distanza di tempo si rompono e arrugginiscono.

Cosa fare al primo utilizzo

Le pentole e le pirofile in coccio al primo utilizzo hanno bisogno di un trattamento particolare onde evitare la rottura e migliorare la durata nel tempo. Vanno tenute a bagno in una bacinella piena di acqua fredda per 24 ore. Serve per reidratare la terracotta. Dopo averle reidratate occorre farle asciugare a testa in giù con uno spessore che permetta la circolazione dell’aria anche all’interno per circa 6 ore. Alcuni consigliano di strofinare all’interno della pentola uno spicchio di aglio e lasciarlo riposare per 3 ore e poi lavarla, ma io non ho mai provato, lo farò con la prossima che acquisterò.

Come conservare le pentole in terracotta

Un’altra cosa molto importante è che le pentole e tegami in terracotta non devono subire sbalzi di temperatura, quindi non bagnarle mai con acqua fredda se sono calde, rischiano di rompersi. Per conservarle fai in modo che siano ben asciutte e areate sia di sotto che di sopra altrimenti rischi che ammuffiscano. Lo so, occorrono di alcune accortezze, ma la cottura che otterrai è favolosa, ne vale sicuramente la pena e poi sono molto belle da portare in tavola e mantengono il calore delle pietanze allungo!

Avevo pubblicato questo post in formato articolo l’11 Luglio 2020, oggi lo riedito e aggiorno in formato ricetta.

Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶

Post e foto di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto)

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Pubblicato da Nonna Picetto 🌶

Ciao, sono Maria Grazia Trocini, mamma e moglie fin da quando avevo 16 anni, nel 1983. Ti chiederai, perché Picetto? Nel 2007 desideravo iscrivermi al Forum del Gambero Rosso, unico sito per gli appassionati di vini e cucina dell'epoca, non riuscivo a trovare un nickname per poter accedere, tutti i miei tentativi risultavano vani. A quei tempi non c'era l'adsl, internet era lentissimo, quando si doveva caricare una pagina, nell'attesa, potevi farti una passeggiata, prepararti un caffè o guardare ipnotizzata quella rotellina come un'ebete. Dopo svariate prove, ho utilizzato il soprannome di mio figlio minore e, finalmente, ho ottenuto l'agognato risultato. Per il mondo virtuale rimango ancora oggi Picetto e, dato che sono diventata nonna, Nonna Picetto 🌶.

4 Risposte a “Testo tropeano terrina di verdure e tonno”

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