Gli Omblet detti anche palacinche, palacinke, palatschinken o palačinke e il Kaiserschmarren sono un dolce tipico mitteleuropeo che ricorda le crepes o omelet solo che nell’impasto non c’è il burro, somigliano, come consistenza, ai pancake. Sono soffici e più spessi in quanto le chiare d’uovo vengono montate a neve ferma. Per prepararli occorrono solo uova, farina, latte, pochissimo zucchero, si cuociono come le crepes nel burro e si usa farcirli con confetture e anche con una crema di ricotta aromatizzata con buccia di limone e zucchero. Con lo stesso impasto si prepara anche il Kaiserschmarrn chiamato anche Kaiserschmarren in Austria, Trentino Alto Adige, Trieste e altre località. Conosciuto con il nome di pasticcio dell’Imperatore o frittata dell’imperatore che mia madre chiamava semplicemente Schmarren e preparava con il primo omblet, che generalmente veniva sempre male. Lo tagliava nella padella calda in soffici bocconcini, cospargeva con zucchero, rigirava nella padella, lo dava a me e continuava con la cottura degli altri omblet. Di fatto, l’omblet sbagliato e rotto era il mio preferito! Per me questo dolce ha il sapore dell’infanzia. la mia Mamma li chiamava Omblet e la nonna anche Palacìnche. Li preparava spesso perché sono facili, veloci, molto buoni e utili per soddisfare la voglia di dolce in pochi minuti con ingredienti che tutti abbiamo sempre in casa a portata di mano. Questa è la sua ricetta di famiglia tramandata solo con i gesti e a voce. Più volte ho raccontato che la mia mamma era un’esule Istriano/dalmata, lei, come la mia Nonna, era nata a Zara che all’epoca era italiana, mentre il Nonno era nato a Pola. Dopo l’invasione di Tito tutti gli italiani che vivevano in quelle zone, per salvarsi la vita, sono stati costretti a scappare e lasciare li i loro averi. Divennero profughi nella loro stessa Italia! Quante volte la Nonna mi raccontava delle dure difficoltà che aveva dovuto sopportare fuggendo da Zara a piedi con la sorella, la mia mamma piccolina e per giunta incinta. Molti profughi che hanno vissuto il grande esodo Istraiano/Dalmata sono diventati famosi, tra loro ricordo: Lidia Bastianich, madre di Joe Bastianich, Ottavio Missoni, Alida Valli, Laura Antonelli, Sergio Endrigo ecc. Alcuni sono discendenti di istriani di lingua, cultura e storia italiana, come il fu Sergio Marchionne, il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, il campione sportivo (sloveno) Giovanni Cernogoraz, l’argentino Juan Octavio Prenz, che ha vinto il Premio Nonino, il giornalista Tito Stagno e tanti altri. Le Palacinche vengono identificate come il dolce dell’esodo ecco perché il loro sapore è unico e speciale! Se vuoi approfondire le origini di questo semplicissimo dolce ti consiglio di leggere questo vecchio post di Doriana Tucci presente nell’archivio del Blog Cavolo Verde e anche questo post scritto da Linda Chiaramonte, “Il Manifesto”. Inoltre troverai altre ricette di tradizione nella categoria delle RICETTE DELLA TRADIZIONE DI MIA MAMMA (istriano-dalmata) e austriache come, ad esempio, i seguenti dolci 👇👇👇
- DifficoltàMolto facile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione15 Ore
- Tempo di cottura5 Minuti
- Porzioni3
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
- StagionalitàTutte le stagioni
Ingredienti
Secondo tradizione si calcola un uovo a persona con cui si fanno due Omblet o uno Schmarren e un Omblet.
Sono porzioni abbondanti. Per una persona basta anche un solo Omblet o Schmarren. Il calcolo delle calorie è stato effettuato su di una porzione abbondante composta da due Omblet o un Omblet e uno Schmarren.
- Energia 406,94 (Kcal)
- Carboidrati 70,72 (g) di cui Zuccheri 48,47 (g)
- Proteine 15,29 (g)
- Grassi 8,75 (g) di cui saturi 3,48 (g)di cui insaturi 4,50 (g)
- Fibre 5,29 (g)
- Sodio 253,06 (mg)
Valori indicativi per una porzione di 253 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.
* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov
Strumenti
Per questa preparazione ti occorreranno delle fruste elettriche o planetaria per montare a neve ben ferma le chiare d’uovo.
Passaggi
Preparazione dell’impasto per fare Omblet dette anche palacinche palacinke, palatschinken, palačinke e il Kaiserschmarren
Separa le chiare dai tuorli d’uovo. Aggiungi ai tuorli la farina e lo zucchero, inizia a girare con una frusta a mano o forchetta e inserisci, poco per volta, il latte. Mischia bene per ottenere un composto senza grumi.
Metti il sale nelle chiare d’uovo e montale bene a neve ferma con le fruste e elettriche o altro strumento idoneo. Aggiungi le chiare montate a neve nel composto con i tuorli e uniscili mescolando con un cucchiaio di legno girando dal basso verso l’altro per non smontare le chiare. Poi procedi alla cottura.
Cottura degli omblet detti anche palacinche, palacinke, palatschinken o palačinke
Preriscalda la padella sul fuoco e sistemati intorno al fornello tutto il necessario per poter lavorare a catena di montaggio. Quindi avvicinati il burro con il coltellino, un pennello, io lo uso in silicone, le confetture con relativo cucchiaino, un piatto per poggiare la preparazione e cospargerla di marmellata e il piatto da portata su cui sistemerai di volta in volta l’omblet pronto.
Metti un pochino di burro e spargilo uniformemente sulla padella con il pennello, versa un mestolo di composto e aspetta che si formi la crosticina di sotto. Cuoci sempre a fuoco moderato. Quando si è formata la crosticina di sotto rigiralo con l’aiuto di una paletta e prosegui la cottura fino a quando è ben dorato. Toglilo dalla padella, metti nella padella un altro pochino di burro e versa altro mestolo di composto nella padella. Cospargi l’omblet con la confettura prescelta, io, in questo caso ho utilizzato confettura di fragole e di mirtilli, arrotola e sistema sul piatto da portata. Per renderli più belli li puoi cospargere con zucchero a velo vanigliato che io generalmente evito, ma la ricetta lo prevede.
Mia madre usava anche farcirli con crema di ricotta aromatizzata con zucchero, scorza di limone e cannella, tipo quella che si usa per i cannoli siciliani. Erano i miei omblet preferiti. La crema di ricotta si deve preparare almeno 5/6 ore prima. Per fare la crema di ricotta ti basta far scolare bene la ricotta di pecora o vaccina, quella che preferisci. Circa 400 g di ricotta. Vi aggiungi un pochino di zucchero, circa 50 g, la scorza grattugiata di un limone e una spolverata di cannella in polvere. Mischi bene con una forchetta, copri con un coperchio o pellicola e conservi in frigo. In questo modo lo zucchero si scioglierà e gli aromi potranno aromatizzarla al meglio. Al momento di fare gli omblet ci fai un’altra bella mescolata e procedi con la preparazione. Oltre a poterli farcire con confettura o crema di ricotta, puoi usare la famosa crema spalmabile alle nocciole.
Cottura del Kaiserschmarren detto anche Kaiserschmarrn che mia madre chiamava semplicemente Schmarrn (spazzatura)
Lo Schmarrn, che tradotto significa spazzatura, di fatto è un omblet mal riuscito, da buttare. All’epoca non esistevano le buone padelle antiaderenti che abbiamo oggi e generalmente il primo omblet preparato si rompeva perché la padella non aveva raggiunto ancora la giusta temperatura. Come ho detto in precedenza, mia madre, che usava una padella di acciaio per farli, lo tagliava in soffici bocconcini, cospargeva di zucchero, rigirava nella padella calda per far sciogliere e caramellare lo zucchero e poi lo dava a me. Nella sua semplicità, quell’omblet rotto era il mio preferito! Poi puliva la padella con un pezzo di carta e proseguiva la cottura dei vari omblet. Come regola lo Schmarrn si serve cosparso di zucchero a velo, ma io l’ho sempre preferito senza.
Per fare il Kaiserschmarren devi mettere in ammollo l’uva passa precedentemente sciascquata il acqua tiepida per almeno 10 minuti o, se non devi farlo per i bambini, in rum o grappa. Quando l’uvetta è ben ammorbidita la scoli e asciughi tamponandola con carta da cucina. Preriscalda la padella sul fornello, metti un pochino di burro nella stessa, cospargilo bene, con un pennellino in silicone o altro materiale resistente al calore, e versa un mestolo di composto. Cospargici sullo stesso un pochino di uva passa. Quando ha fatto la crosticina di sotto lo rigiri, aspetti che faccia la crosticina anche dall’altra parte e lo tagli con due palette o altro strumento che non rovini la padella. Spolvera i soffici bocconcini con un pochino di zucchero semolato. Rigira bene nella padella per far sciogliere e caramellare lievemente lo zucchero e sistemali sul piatto da portata. Cospargi con zucchero a velo vanigliato e servi accompagnandolo con confettura di mirtilli o altra a tua scelta. Puoi anche accompagnarlo con crema pasticcera, chantilly o la famosa crema di nocciole spalmabile.
Storia e leggende della ricetta del Kaiserschmarren
Vi sono più legende che ruotano intorno alla creazione di questo semplicissimo dolce. Tutte hanno in comune che questo dolce sia nato da una disavventura nelle cucine dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria. Una leggenda dice che era stato chiesto un dolce leggero per l’imperatrice, ma durante la cottura la frittata si ruppe, per rabbia il cuoco buttò un poco di zucchero nella padella e la tagliò in tanti pezzi nella padella stessa, poi la buttò in un piatto in cui era adagiata un pochino di confettura e vi poggiò una cappa di sopra per non vederla. Il servitore pensò che fosse una pietanza pronta da servire alla coppia imperiale. Gli imperatori dapprima rimasero stupiti per la bruttezza, dissero: “Ma che razza di scherzo è questo !”. Il servitore rispose prontamente: “È un Kaiserschmarren! All’assaggio rimasero stupiti per la bontà offerta da un dolce creato in pochissimo tempo! Un’altra leggenda narra che mentre il cuoco di corte fosse impegnato nel preparare la cena per l’esigente famiglia dell’imperatore d’Austraia gli arrivò un’altra comanda dall’imperatore in persona che chiese una crêp da mangiare nello studio in quanto non poteva, per impegni di lavoro, cenare con la famiglia. Ma il cuoco si distrasse e dimenticò la crêpe sul fuoco. Dentro se stesso pensò: Niente panico! Gira la crêpe che, nel farlo, si ruppe! Niente panico! Grida lo chef disperato! Entra nella dispensa reale e prende qualunque ingrediente a portata di mano: uvetta, confettura di mirtilli e zucchero a velo. Tornato ai fornelli aggiunse a quella cosa mezza rotta che somigliava più a un pancake che una crêp l’uvetta, poi la tagliò in piccoli soffici bocconcini, nascose la crosta bruciata sotto una cascata di zucchero a velo e rifinì con una cucchiaiata di confettura di mirtilli. Era disperato, ma tentò il tutto per tutto! Portò lui stesso il dessert all’imperatore. Sorprendentemente l’imperatore ne restò estasiato e gli diede il nome di Kaiserschmarren, la frittata dell’imperatore.
Come leggere il blog/ricettario di Nonna Picetto 🌶
l mio blog/ricettario è suddiviso in Categorie, cliccando sul menù a tendina troverai Il ricettario di Nonna Picetto 🌶 che è l’Indice delle ricette e, a scendere, la possibilità di scegliere le categorie che più t’interessano. Visualizzando il blog dal cellulare/smartphone il menù a tendina lo trovi cliccando/toccando quelle tre piccole lineette parallele presenti sulla sinistra sotto l’intestazione.
Se provi una delle mie ricette o hai dei dubbi, contattami tranquillamente, puoi lasciare un commento, ne sarò contenta, ti risponderò al più presto! Puoi anche contattarmi su Facebook, Instagram, Pinterest ecc.
Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶
Post, foto e video di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto 🌶)
Se vuoi puoi seguire Nonna Picetto 🌶
su Facebook:
– Pagina Nonna Picetto
– Profilo personale
Gruppo – Non solo Dieta Mediterranea con Nonna Picetto
Pagina – La Nostra Cucina Calabrese con altre spettacolari e competenti blogger calabresi
e su:
Instagram
Twitter
Linkedin
Gambero Rosso Forum
Pinterest
YouTube
Tik Tok
Canale Telegram
Dosi variate per porzioni
Nella pagina sono presenti link di affiliazione su cui si ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi.