Fagioli con le cotiche e pancetta ricetta della nonna

Oggi ti racconto come fare dei meravigliosi fagioli con le cotiche e pancetta con la ricetta della nonna. Si possono cuocere nella pignata al caminetto, sul fornello munito di frangifiamma in una pentola di terracotta o ancora in una comune casseruola. Li puoi utilizzare come zuppa accompagnati da una buona fetta di pane casereccio o anche per fare una spettacolare pasta e fagioli. Non è di certo una ricetta dietetica, ma con il grande freddo e raramente si può assaporare questa prelibatezza che scalda il cuore, un vero e proprio confort food! Se vuoi puoi vedere il video che ho creato il giorno in cui l’ho cucinata. E’ una preparazione che necessita di una lunghissima cottura a fuoco molto dolce, appena accennato, deve sbollire lentamente. La metti li e te ne dimentichi, non ha bisogno di cure particolari.

Fagioli con le cotiche e pancetta ricetta della nonna
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura3 Ore
  • Porzioni6
  • Metodo di cotturaFuoco lento
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàInverno

Ingredienti

Le dosi sono indicative più o meno non fa niente.

400 g fagioli borlotti secchi
1 foglia alloro
200 g pancetta fresca (Tagliata a tocchetti grossi)
200 g cotenna di suino
1 noce ‘nduja
1 pizzico sale

Strumenti

Puoi cuocere i fagioli nella pignata di terracotta al caminetto o in una pentola di terracotta sul fornello muniti di frangifiamma o anche in una comune casseruola a fondo spesso. Uso molto le pentole in terracotta consentono una cottura ottimale per tante preparazioni ad es.: stufati di carne, sughi, ragù, legumi e tanto altro. Ovviamente sono delicate e necessitano di alcune accortezze. Appena acquistate, prima di utilizzarle, vanno immerse completamente in acqua insieme al coperchio per 12 ore dopo si devono far asciugare capovolte all’aperto, fuori dagli stipi della cucina altrimenti potrebbero ammuffire. Inoltre sul fornello occorre utilizzare sempre lo spargifiamma e evitare sbalzi termici (non la devi mettere sotto l’acqua fredda da bollente altrimenti si rompe). Consentono la preparazione di cibi sani e gustosi tramite una cottura lenta e salutare che mantiene inalterati i principi degli alimenti e esalta i sapori naturali. Si possono lavare in lavastoviglie; utilizzare nel forno a microonde e forno classico.

Casseruola dai bordi alti

Passaggi

I tempi di cottura sono indicativi, più o meno, dipende dal metodo di cottura utilizzato.

Metti a bagno in una bacinella con acqua fredda i fagioli per almeno 8 ore. Scolali in uno scola pasta e sciacquali sotto al getto dell’acqua. Versali nella pentola che hai scelto per la cottura, riempi con abbondante acqua e la foglia di lauro. Se usi la pignata mettila lateralmente al fuoco del caminetto acceso. Se utilizzi una pentola in terracotta sistemala sul fornello con il frangifiamma e se utilizzi una comune casseruola sul fornello. La cottura dev’essere a fuoco dolce.

Quando i fagioli iniziano a bollire vi inserisci la pancetta tagliata a tocchetti e le cotenne di maiale. Lascia cuocere, girando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno o silicone, fino a quando i fagioli e la carne sono diventati morbidissimi. Non posso darti tempi precisi, differiscono dal metodo ti cottura utilizzato. Ad es. nella pignata al caminetto occorrono moltissime ore, ne vale certamente la pena, ma non tutti hanno il caminetto! Puoi ottenere gli stessi risultati cucinandoli, come ti ho già detto, nella pentola di terracotta.

Quando tutto è cotto vi aggiungi una noce di ‘nduja e il sale. Dalle immagini inserite puoi notare che ci sta qualche pezzettino di pomodoro e dei fagioli cannellini. Mi erano avanzati dal giorno prima una manciata di fagioli cannellini cotti all’uccelletto che ho inserito nella pignata a fine cottura insieme agli altri. I fagioli nella pignata li ho messi a cuocere la sera verso le 17 e li abbiamo assaporati il giorno dopo a pranzo. Come puoi notare si erano quasi completamente disfati e la carne era tenerissima, non serviva di certo il coltello per tagliarla!

Fagioli con le cotiche e pancetta ricetta della nonna

Puoi usare la ‘nduja per insaporire qualunque zuppa di legumi e anche un semplice sugo al pomodoro come illustro nella ricetta degli Spaghetti al pomodoro con ‘nduja di Spilinga e mollica di pane tostata. Dona un lieve sentore piccante se usata con parsimonia e un sapore molto accattivante. E’ ottima scaldata lievemente e servita sulle bruschette, puoi aggiungere qualche ciuffetto alla pizza Marcherita o con le cipolle, insomma, è favolosa!

Come leggere il blog/ricettario di Nonna Picetto 🌶

l mio blog/ricettario è suddiviso in Categorie, cliccando sul menù a tendina troverai Il ricettario di Nonna Picetto 🌶 che è l’Indice delle ricette e, a scendere, la possibilità di scegliere le categorie che più t’interessano. Visualizzando il blog dal cellulare/smartphone il menù a tendina lo trovi cliccando/toccando quelle tre piccole lineette parallele presenti sulla sinistra sotto l’intestazione.

Se provi una delle mie ricette o hai dei dubbi, contattami tranquillamente, puoi lasciare un commento, ne sarò contenta, ti risponderò al più presto! Puoi anche contattarmi su Facebook, Instagram, Pinterest ecc.

Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶

Post, foto e video di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto)

Se vuoi puoi seguire Nonna Picetto 🌶

su Facebook:

– Pagina Nonna Picetto
Profilo personale

Gruppo – Non solo Dieta Mediterranea con Nonna Picetto
Pagina – La Nostra Cucina Calabrese con altre spettacolari e competenti blogger calabresi
e su:
Instagram
Twitter 
Linkedin
Gambero Rosso Forum
Pinterest
YouTube
Tik Tok
Canale Telegram

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Nonna Picetto 🌶

Ciao, sono Maria Grazia Trocini, mamma e moglie fin da quando avevo 16 anni, nel 1983. Ti chiederai, perché Picetto? Nel 2007 desideravo iscrivermi al Forum del Gambero Rosso, unico sito per gli appassionati di vini e cucina dell'epoca, non riuscivo a trovare un nickname per poter accedere, tutti i miei tentativi risultavano vani. A quei tempi non c'era l'adsl, internet era lentissimo, quando si doveva caricare una pagina, nell'attesa, potevi farti una passeggiata, prepararti un caffè o guardare ipnotizzata quella rotellina come un'ebete. Dopo svariate prove, ho utilizzato il soprannome di mio figlio minore e, finalmente, ho ottenuto l'agognato risultato. Per il mondo virtuale rimango ancora oggi Picetto e, dato che sono diventata nonna, Nonna Picetto 🌶.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *