La Pitta ‘mpigliata calabrese è un dolce tipico delle festività natalizie, la frutta secca speziata viene avvolta in uno scrigno di pasta aromatizzata al moscato e cannella, il tutto addolcito dal miele. Una vera esplosione di sapori! Un dolce molto sano che si mantiene per tantissimo tempo. Ci sono molte varianti di questa ricetta, ogni mamma, nonna, vicina, comare o amica, di ogni borgo, paese o frazione ne ha una diversa e sono tutte buone! Puoi fare delle monoporzioni e confezionarle in graziosi sacchettini di cellofan legati da un nastrino cui inserirai un bigliettino con il nome della ricetta, gli ingredienti e magari anche il procedimento. Saranno utili da aggiungere ai cestini natalizi, o per altre occasioni, da regalare ad amici e parenti pieni di Golosità da dispensa casalinghe , altre leccornie da regalo fatte in casa e dolci natalizi che sono sempre graditi. Puoi anche utilizzarli come cadeau, regalino, segnaposto per ospiti in occasione di cene o pranzi a cui tieni particolarmente. Con poca spesa farai un figurone!
- DifficoltàMedia
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione1 Ora
- Tempo di cottura50 Minuti
- Porzioni20
- Metodo di cotturaForno
- CucinaItaliana
Ingredienti per fare la Pitta ‘mpigliata calabrese
Per questa ricetta non ho dosi precise, mi è stata data in tazze e q.b., ma tramite la spiegazione di può capire facilmente. Mi ripropongo di specificarle la prossima volta che la farò. Con queste dosi vengono 2 pitte ‘mpigliate grandi o tante monoporzione.
Ingredienti per il ripieno
Ingredienti per la pasta
Ingredienti per comporre la Pitta ‘mpigliata
Strumenti
Puoi impastare a mano o effettuare la prima parte d’impasto con un mixer o planetaria. Utile una sfogliatrice per fare le strisce di pasta, Io ho questa.
Passaggi
Versa l’uva passa in uno scolapasta e sciacquala sotto il getto dell’acqua corrente. Mettila in una ciotola e coprila di acqua tiepida. Falla rinvenire per almeno 30 minuti. Nel frattempo trita le noci a coltello, non frullarle. Ne metti poche per volta su un tagliere e le triti grossolanamente con un coltello a lama liscia o la mandolina. In una ciotola vi metti le noci tritate, le uvette ben sgocciolate, un buon pizzico di cannella in polvere e un cucchiaio di zucchero, mischi bene e metti da parte.
Riscalda in un pentolino l’olio con il moscato e lo zucchero, mantieni sul fuoco fino a quando lo zucchero si è completamente sciolto. Versa il liquido nell’impastatrice o nel mixer oppure in una ciotola se impasti a mano. Aggiungi un pizzico di cannella e la farina, poca per volta e l’uovo. Sulla ricetta era scritto: “aggiungi farina quanta ne prende”. Deve raggiungere la consistenza della pasta fatta in casa. Toglila dall’impastatrice o ciotola e continua a lavorarla sulla spianatoia per raggiungere la consistenza ottimale. Avvolgi l’impasto in una pellicola o coprila con una ciotola e lascialo riposare per almeno 30 minuti.
Con l’ausilio della sfogliatrice o con il mattarello, stendi una sfoglia sottile e fai delle strisce lunghe di circa 10 cm di larghezza.
Su ogni striscia di pasta versa un filo d’olio ed uno di miele.
Sistema sull’olio e miele il ripieno.
La Maestra Gisella mi aveva spiegato che occorre piegare e unire la parte più corta per racchiudere all’interno il ripieno e sigillalo tagliando con il tagliapasta l’eccesso di pasta per poi arrotolare la striscia e forma delle roselline. Io ultimamente non taglio con il tagliapasta l’eccesso, arrotolo soltanto come puoi notare nell’immagine sottostante.
Per fare una Pitta ‘Mpigliata Calabrese grande disponi le roselline su di una teglia coperta con carta forno, le unisci tra loro e le leghi intorno con uno spago da cucina o con una striscia d’impasto arrotolato tutto intorno. Puoi anche fare delle graziose monoporzioni. Cuoci in forno preriscaldato a 170° fino a quando sono ben dorate.
Una volta cotta lasciala raffreddare. Scalda in un pentolino il miele, cospargilo sulla Pitta ‘Mpigliata Calabrese e spalmalo con un pennellino fino a coprirla tutta. Il miele pian piano verrà assorbito.
La nostra Pitta ‘Mpigliata Calabrese e pronta per essere conservata. Questo dolce dura per molto tempo, anche più di un mese. Una volta ne ho trovata una monoporzione che mi ero dimenticata di avere, dopo 2 mesi era ancora buonissima!
Preparazione di un pacco o cesto regalo
Tempo fa, in estate, mio figlio minore, insieme ad altri ragazzi, era stato invitato a trascorrere una settimana a casa di un suo amico nel Veneto in occasione del suo compleanno. Doveva partire con l’aereo, di conseguenza non poteva portare con se nulla oltre al piccolo regalo che gli aveva acquistato. Da mamma calabrese non potevo mandare mio figlio a mani vuote, sebbene lui fosse molto scettico! Mi disse: “mamma ma che fai, mi fai fare brutta figura!” Io gli dissi: “Non preoccuparti, non si va ospite a casa delle persone a mani vuote, vai nel Veneto e porti qualche sapore calabrese!”. Così ho preparato una confezione di dolcini tipici e altre leccornie da regalo e li ho inviati a casa dell’amico tramite corriere. La scatola è arrivata prima di mio figlio, i familiari e il ragazzo che lo avrebbero ospitato sono stati contenti e stupiti, mi hanno mandato le foto di quando è arrivato il pacco con le loro facce sorridenti al momento dell’apertura. Li hanno divorati durante la settimana e mio figlio è stato orgoglioso della mamma!
Al suo interno avevo messo alcuni dolci a lunga conservazione e conserve: delle monoporzione di Pitta ‘mpigliata, amaretti morbidi, mostaccioli calabresi morbidi con le mandorle, mostaccioli ripieni di cioccolata e nocciole, kumquat sciroppati, fichi caramellati e altro che non ricordo! Data la stagione calda ho evitato salumi e formaggi altrimenti avrei inserito anche quelli! Le foto sottostanti sono del pacco in lavorazione con alcune delle preparazioni inserite, purtroppo ho dimenticato di fare la foto finale.
Se vuoi fare un pacco regalo pieno di golosità, puoi utilizzare al posto dei classici cestini delle scatole riutilizzabili, magari pieghevoli, sono belle e costano poco. Le scatole sono utili anche se intendi spedire i tuoi doni fatti in casa ad amici e parenti lontani. I cestini sono ingombranti e chi li riceve molte volte non sa dove metterli dopo averli svuotati.
Come ho avuto questa ricetta della Pitta ‘mpigliata calabrese
La maggior parte delle ricette calabresi che faccio non mi sono state tramandate, le ho cercate e selezionate. All’epoca trovare quella giusta, che più mi piaceva, è stato difficile, internet con tutte le ricette di oggi e le tantissime e brave food blogger non esisteva. Un giorno quando sono andata a prendere il mio secondogenito all’asilo una delle sue maestre, la Maestra Gisella, mi ha offerto un pezzettino di questo dolce. Appena l’ho provata sono rimasta strabiliata, tra me e me ho detto: “eccola, è questa, speriamo che mi dia la ricetta!!!!”. Per fortuna ha accettato e mi ha spiegato che la sua antica ricetta le era stata tramandata dalla nonna. La nonna della Maestra Gisella era originaria di Spezzano della Sila, piccolo borgo della Sila Grande. Da quel giorno di decenni fa, e ogni Natale, questo dolce favoloso allieta le festività.
Avevo pubblicato questo post il 6 Dicembre 2010 in formato articolo, è stato il primo dolce natalizio pubblicato sul mio blog. Oggi lo riedito e aggiorno in formato ricetta.
Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶
Post e foto di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto)
Dosi variate per porzioni
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che meraviglia m.grazia!!fa proprio gola!!ciaooo
Questo blog sa di buono….quindi mi conviene non perdere i prossimi appuntamenti culinari e iscrivermi tra i sostenitori.,…un baso stefy
Ciao Tina, grazie per essere passata da quì, un saluto affettuosoM.G.
Stefy, anche il tuo blog sa di buono, dolcemente buono, grazie per essere diventata una mia lettrice fissa, è stato un piacere conoscerti, un saluto affettuosoM.G.
è una torta di rose in pratica! molto buona così!
Ciao Vicky, le fotografie che ho inserito erano vecchie e fatte male. Ora ho aggiunto le nuove, quelle delle pitte 'mpigliate che ho appena finito di cucinare. Effettivamente sembra una torta di roselline. Ciao e grazie per essere passata da quiM.G.