Frittelle di gamberetti in pastella alla calabrese

Le Frittelle di gamberetti in pastella alla calabrese sono deliziose ideali da offrire nei sontuosi antipasti di mare caldi e freddi, per uno sfizioso aperitivo o come secondo. In Calabria prima di pranzi e cene importanti si usa servire una grande quantità di antipasti caldi e freddi accompagnati da buon vino che di per sé sono già un abbondante pasto completo. Se il pranzo o cena é a base di carne ci sarà un tripudio di sott’olio, affettati, formaggi freschi e stagionati, polpette e frittelle. Se sono antipasti di mare avremo solo prodotti dell’orto, pesce, crostacei e molluschi preparati in tantissimi modi. Gli antipasti calabresi somigliano molto ai Cicchetti veneziani e alle tapas spagnole, infatti molte ricette tipiche possono essere sfruttate per organizzare delle simpatiche e briose cene servite come si fa con le tapas accompagnate da un buon vino bianco freddo. Ma ora andiamo alle nostre frittelle di gamberetti.

Frittelle di gamberetti in pastella alla calabrese
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura10 Minuti
  • Porzioni4
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana

Ingredienti per fare le Frittelle di gamberetti in pastella alla calabrese

500 g gamberetti
3 uova
6 cucchiai da tavola farina (colmi)
q.b. birra (circa un bicchiere)
1 pizzico sale
q.b. olio di arachide
1 ciuffo prezzemolo

Strumenti

1 Padella – antiaderente con bordi alti

Preparazione delle Frittelle di gamberetti in pastella alla calabrese

Come pulire i gamberi

Per prima cosa occorre preparare i gamberetti, li metti inuno scolapasta e li sciacqui sotto sotto il getto dell’acqua corrente. Se i tuoi gamberetti sono piccoli basta solo che li sgusci e riponi in una ciotola, non serve eliminare il budello. Se, invece, i tuoi gamberetti sono grandi, quando li sbucci devi eliminare il budello che, se i gamberi sono molto freschi, si sfila facilmente già quando togli la testa, altrimenti lo sfili con le dita o uno stecchino. Male che va fai un taglietto lungo la schiena e lo elimini.

Come preparare la pastella

Dopo aver sbucciato tutti i gamberetti prepari la pastella. In una ciotola ampia vi metti le uova, aggiungi la farina, il pizzico di sale e giri bene con una forchetta per amalgamare le uova con la farina. Inizi a versare, poco per volta la birra, ne metti un filo e giri, aggiungi altro e continui a girare. Aggiungi birra fino a quando raggiunge la consistenza della pastella, dev’essere densa non liquida, in grado di avvolgere i gamberetti o altro a tua scelta. Appena è pronta la pastella vi aggiungi i gamberetti interi o tagliati a pezzetti e il prezzemolo tritato. Mescola bene e tieni da parte. Ti consiglio di usare birra molto fredda e friggere il prima possibile dopo aver fatto la pastella. In questo modo il gas contenuto nella birra ti farà ottenere delle frittelle gonfie, croccanti e asciutte.

Frittelle di gamberetti in pastella alla calabrese

Come friggere le frittelle

Versa l’olio nella padella. L’olio dev’essere abbondante, deve coprire il fondo almeno per 1 centimetro e mezzo. Scalda l’olio sul fuoco e portalo a temperatura. Io faccio la prova stecchino, metto la punta dello stecchino nell’olio e, se sfrigola, l’olio e pronto per friggere. Metti la pastella a cucchiaiate, non tante, devi poter girare facilmente le frittelle. Appena le frittelle di sono rappresse e si è formata una crosticina al di sotto, le giri e fai cuocere anche dall’altra parte. Quando sono ben dorate le togli dall’olio e le metti in uno scolapasta con altro contenitore di sotto per raccogliere l’olio in eccesso. Metti le altre cucchiaiate di composto nella padella e sistemi le frittelle che hai appena fatto su di un piatto con carta assorbente. Continua a friggere fino a quando hai completato la pastella. Ti consiglio di servire le frittelle calde, appena fatte, ma sono buone anche fredde.

Frittelle di gamberetti in pastella alla calabrese

Si usano fare molti tipi di frittelle con questa stessa pastella, le faccio con i fiori di zucca; se ho pochi fiori vi aggiungo tenerumi detti talli e zucchine o anche con fiori di zucca e tenerumi. Non ho mai provato quelle con i peperoni cruschi. Ma le migliori in assoluto sono quelle con la rosamarina che purtroppo non si possono più fare come una volta, è molto rara e costosa. Con il nome rosamarina in Calabria vengono identificati i bianchetti o rossetti la cui pesca ha molte restrizioni per salvaguardare le specie. Spesso, in sostituzione, viene utilizzato il pesce ghiaccio. Ricordo Zia Giulia che lavava con cura la rosamarina in un piccolo scolapasta muovendola nell’acqua delicatamente con una forchetta per eliminare eventuali impurità e poi mi faceva le frittelle, che buone!

Apericena Tapas Cicchetti Antipasti

Con tanti antipasti e pietanze idonee puoi organizzare per stupire amici e parenti con quello che ultimamente viene definito apericena, ma che di fatto ha lo stesso concetto delle tapas spagnole, dei Cicchetti veneziani e degli antipasti calabresi. Un mix di antipasti caldi e freddi e varie preparazioni comode da mangiare anche in piedi. Per stupire gli ospiti puoi realizzare una tavola a buffet etnica, molto colorata oppure sobria ed elegante. L’importante è che ci siano ciotole, ciotoline e vassoietti pieni di stuzzicanti golosità e tanto da bere.

Avevo pubblicato questa ricetta il 19 Settembre 2011 in formato articolo, avrei potuto convertirla in formato ricetta è rieditarla come sto facendo con molte altre, ma ho preferito evitare, c’è il racconto di un momento di vita vissuto che preferisco lasciarlo li per ricordarlo nel tempo. Se vuoi puoi leggere la storia di questa ricetta sul vecchio post.

Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶

Post e foto di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto)

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Pubblicato da Nonna Picetto 🌶

Ciao, sono Maria Grazia Trocini, mamma e moglie fin da quando avevo 16 anni, nel 1983. Ti chiederai, perché Picetto? Nel 2007 desideravo iscrivermi al Forum del Gambero Rosso, unico sito per gli appassionati di vini e cucina dell'epoca, non riuscivo a trovare un nickname per poter accedere, tutti i miei tentativi risultavano vani. A quei tempi non c'era l'adsl, internet era lentissimo, quando si doveva caricare una pagina, nell'attesa, potevi farti una passeggiata, prepararti un caffè o guardare ipnotizzata quella rotellina come un'ebete. Dopo svariate prove, ho utilizzato il soprannome di mio figlio minore e, finalmente, ho ottenuto l'agognato risultato. Per il mondo virtuale rimango ancora oggi Picetto e, dato che sono diventata nonna, Nonna Picetto 🌶.

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