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Funghi sott’olio ricetta della nonna

Oggi la nonna ti racconta come fare i funghi sott’olio, questa è la ricetta che faceva mia madre, preparati in questo modo li puoi conservare per oltre un anno in modo impeccabile e la puoi usare per mettere sott’olio tutti i tipi di funghi (porcini, ovoli e anche i funghi coltivati). Solo i funghi con nome volgare Manine e nome scientifico Ditola giallaRamaria flava e Ramaria botrytis  occorre un procedimento diverso. Se vuoi fare funghi misti sott’olio ti consiglio di bollirli separatamente. I funghi sottolio che vedrai nelle immagini sono stati preparati un anno fa, hanno superato un freddo inverno e una caldissima estate sempre riposti in dispensa, li ho aperti oggi e non puoi immaginare il profumo che è uscito appena ho tolto il tappo. Sono perfetti! Nel vasetto più grande ci sono funghi rositi (nome scientifico: Lactarius deliciosus), mentre in quello più piccolo ci sono i finferli detti anche galletti o gallinacci (nome scientifico: Cantharellus cibarius) entrambi raccolti in Sila. Ti lascio qua sotto altre ricette preparate con i funghi compresa quella delle Manine sott’olio di cui ti ho parlato in precedenza 👇👇👇

  • DifficoltàMolto facile
  • Tempo di preparazione1 Ora
  • Tempo di riposo12 Ore
  • Tempo di cottura10 Minuti
  • Porzioni2 vasetti
  • Metodo di cotturaFornelloBollitura
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàEstate, Autunno
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Ingredienti

1 kg funghi
1 l aceto di vino bianco
1 l acqua
qualche pepe nero in grani
3 pizzichi sale (abbondanti)
3 foglie lauro
2 spicchi aglio
1 peperoncino fresco (facoltativo)
q.b. olio extravergine d’oliva

Strumenti

La quantità dei vasetti è indicativa. Gli stessi si devono sterilizzare prima di utilizzarli per le conserve.

Pentola grande con coperchio
3 Vasetti – con coperchio
2 Canovacci di cotone pulito
1 Scolapasta
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Preparazione dei funghi sott’olio con la ricetta della nonna

Prima di cucinare e mangiare funghi occorre essere sicurissimi che siano commestibili, i funghi possono essere molto pericolosi. Se non hai la dovuta esperienza e hai raccolto funghi, prima di utilizzarli è bene che tu li faccia controllare da veri esperti micologi o che approfondisci l’argomento con l’aiuto di libri illustrati.

Mio padre mi aveva portato questo splendido cesto di funghi raccolti nelle montagne della Sila, lui li conosce molto bene è un grande esperto. Con alcuni ho fatto la pasta, altri li ho usati per fare le patate ‘mpacchiuse con i funghi, ricetta tipica calabrese molto saporita, e i rimanenti li ho messi sott’olio.

Metti a bollire un pentolone con acqua e aceto in parti uguali, ad es. un litro di acqua e uno di aceto, aumenta o diminuisci le quantità in base a quanti funghi devi preparare, l’importante è che gli stessi vi navighino detro, non stiano stretti. Vi aggiungi 3 grossi pizzichi di sale, qualche granello di pepe nero e le foglie di lauro.

Pulisci bene i funghi, elimina tutta la terra presente lavandoli velocemente sotto il getto dell’acqua fredda. Non metterli a bagno in acqua, si rovinerebbero. Se fai diversi tipi di funghi utilizza acque diverse, non bollirli insieme.

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Taglia i funghi tutti più o meno delle stesse dimensioni e quando l’acqua giunge a bollore li versi dentro. Fai giungere nuovamente a bollore e da quel momento calcola tre minuti. Li scoli bene in uno scolapasta e li sistemi su di un canovaccio pulito, coperti da altro canovaccio e li fai stare così per una notte, si devono ben asciugare.

Il giorno dopo in un colino metti il peperooncino tagliato a pezzetti e gli spicchi di aglio anche tagliati a pezzetti con un pizzico abbondante di sale fino per circa tre ore prima di usarli. In questo modo perderanno l’acqua.

Sistema i funghi in una ciotola, strizza bene l’aglio e il peperoncino (puoi usare lo schiaccia patate) per eliminare ogni residuo di acqua, li metti a bagno in aceto per 10 minuti, strizzi nuovamente, asciughi con carta assorbente e li aggiungi ai fughi, versi un filo di olio, mischi bene e assaggi se sono giusti di sale, nel caso aggiungi il necessario. Una volta conditi li sistemi nei vasetti e pressi bene, li schiacci verso il fondo, aggiungi olio fino al bordo del vasetto e pressi ancora. Per questa preparazione puoi usare i presselli sterili, utili mer mantenere i funghi sotto al livello dell’olio. Attendi 10 minuti senza chiudere con i tappi, se vedi che l’olio è sceso di livello ne aggiungi altro e tappi i vasetti.

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Durante la settimana successiva controlla il livello dell’olio e, se necessario, aggiungine altro. Devono essere sommersi. In questo modo si conserveranno in dispensa per oltre un anno.

Questi sono i rositi sott’olio preparati un anno fa con i funghi che vedi nelle foto.

Questi, invece, sono i finferli sott’olio fatti lo stesso giorno.

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Consiglio della nonna

Per sterilizzare i vasetti li lavi e sciacqui bene, io li lavo in lavastoviglie, poi li riempi a metà di acqua e li metti nel microonde, quando vedi che l’acqua bolle abbondantemente li svuoti, con attenzione per non bruciarti, e li metti su di un canovaccio pulito a testa in giù. I tappi, non puoi metterli in microonde, quindi, dopo averli lavati, li sistemi in un pentolino pieno di acqua e li fai bollire per 10 minuti, li scoli e sistemi anche loro sul canovaccio a testa in giù. Se non hai il microonde, dopo averli lavati sistemi i vasetti e i tappi in una pentola piena d’acqua e li fai bollire 10 minuti, li scoli e fai raffreddare a testa in giù sul canovaccio pulito. Tempo fa ho letto su Facebook di una signora che riteneva di aver sterilizzato i vasetti lavandoli semplicemente con acqua e bicarbonato! E’ assurdo! Per fare le conserve occorre molta attenzione, se non si seguono le giuste accortezze possono essere pericolose. Non si devono fare con leggerezza! Nella Categoria: Golosità in dispensa troverai tante altre ricette utili per riempire la tua dispensa di golosità dolci o salate utili anche per fare dei regalini ad amici e parenti durante le festività natalizie o altre occasioni.

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Poste foto di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto 🌶)

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Pubblicato da Nonna Picetto 🌶

Ciao, sono Maria Grazia Trocini, mamma e moglie fin da quando avevo 16 anni, nel 1983. Ti chiederai, perché Picetto? Nel 2007 desideravo iscrivermi al Forum del Gambero Rosso, unico sito per gli appassionati di vini e cucina dell'epoca, non riuscivo a trovare un nickname per poter accedere, tutti i miei tentativi risultavano vani. A quei tempi non c'era l'adsl, internet era lentissimo, quando si doveva caricare una pagina, nell'attesa, potevi farti una passeggiata, prepararti un caffè o guardare ipnotizzata quella rotellina come un'ebete. Dopo svariate prove, ho utilizzato il soprannome di mio figlio minore e, finalmente, ho ottenuto l'agognato risultato. Per il mondo virtuale rimango ancora oggi Picetto e, dato che sono diventata nonna, Nonna Picetto 🌶.

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