CROCETTE FICHI SECCHI RIPIENI DI NOCI E INFORNATI

Oggi ti racconto come si fanno le crocette fichi secchi ripieni di noci e infornati.
Ricordo le Signore, dirette da Maria e Bice, che andavano a raccogliere i fichi, il caldo torrido, gli insetti che divoravano le carni e al ritorno trasportavano 3 ceste pesantissime, una in una mano, una nell’altra e la più pesante in testa.
I migliori venivano sapientemente sistemati sulle “cannizze” a seccare per fare poi le crocette. Con gli altri si facevano i fichi infornati cotti al forno a legna sfruttando le fascine del residuo di potatura degli ulivi.
I fichi infornati si conservavano avvolti nelle foglie di fico, si preparavano i c.d. “palloni di fichi”. Con i fichi che avevano qualche imperfezione si cucinava il famosissimo e spettacolare miele di fichi in immense “quadare” (pentoloni giganti posizionati su di un trepiede alimentati dalla legna) che bollivano per ore.
Quest’hanno è stata una buona annata per la lavorazione del famoso fico dottato cosentino DOP, infatti ho potuto seccarne parecchi al sole nel mio giardino. Ti consiglio di leggere anche altre ricette calabresi che troverai nella Categoria: Ricette tipiche calabresi. Nella Categoria: Dieta Mediterranea ci sono tantissime ricette utili per una sana e gustosa alimentazione personale e familiare di tutti i giorni. Inoltre nella Categoria: Golosità in dispensa tante ricette per riempire la tua dispensa di conserve, dolci e salate, utili anche per arricchire i cestini natalizi pieni di leccornie fatte in casa da regalare ad amici e parenti!

Oggi vi racconto come si fanno le: crocette - fichi secchi ripieni di noci e infornati. La lavorazione del fico dottato cosentino è rinomata.
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti per fare le crocette fichi secchi ripieni di noci e infornati

Io secco i fichi delle mie piante, ma se vuoi provare questi sapori meravigliosi e non hai piante e tempo per seccare i fichi puoi trovarli facilmente in vendita on line. Se intendi comperare i fichi secchi ti consiglio di prendere i fichi di Cosenza DOP, sono ritenuti i migliori al mondo, ho provato tanti fichi secchi inseriti nelle confezioni regalo, ma il sapore è completamente diverso, infatti hanno ottenuto la DOP. Trovi anche il miele di fichi prodotto con i fichi calabresi utile sia per le crocette che per fare i mostaccioli (dolci tipici), la scirubetta (aggiunto alla neve appena caduta), i dolci natalizi e tantissime altre specialita. Ora puoi assaporare i veri prodotti calabresi in qualunque luogo ti trovi!
  • 1 kgfichi secchi
  • q.b.gherigli di noci
  • q.b.scorza d’arancia (secca)
  • q.b.miele di fichi (facoltativo)

Preparazione delle crocette fichi secchi ripieni di noci e infornati

  1. Oggi vi racconto come si fanno le: crocette - fichi secchi ripieni di noci e infornati. La lavorazione del fico dottato cosentino è rinomata.

    Come ho detto in precedenza io essicco i fichi al sole secondo antica tradizione della mia zona, ma puoi acquistarli già essiccati. E’ semplicissimo fare le crocette anche se io preferisco fare fichi singoli al posto delle classiche crocette a forma di croce che sono composte da 4 fichi. La porzione ridotta è più adeguata in termini di calorici.

  2. Oggi vi racconto come si fanno le: crocette - fichi secchi ripieni di noci e infornati. La lavorazione del fico dottato cosentino è rinomata.

    Occorre semplicemente lavare bene i fichi secchi per eliminare eventuali impurità, farli scolare in uno scolapasta e sistemarli su di un canovaccio pulito. Poi devi tagliare i fichi a metà lasciando la parte della codicina attaccata, riempirli con la noce e un pezzo di buccetta d’arancia precedentemente seccata e tritata grossolanamente, chiuderli, sciacquarli, uno per uno sotto i getto dell’acqua e posizionarli su di una teglia ricoperta da carta forno.

  3. Cuoci in forno preriscaldato a 180° fino a quando sono dorati, non scuri. Occorrono circa 20 minuti. A questo punto hai varie possibilità, li puoi sfornare e sistemarli ancora da caldi in contenitori di latta ricoperti di carta forno, li fai raffreddare, copri con altra carta forno, chiudi il coperchio e riponi in dispensa. Quando ero piccola ricordo che le signore le ripassavano ancora bollenti nel miele di fichi, prima di conservarle in una sorta di cestini fatti apposta con coperchio, rivestiti di carta oleata.

  4. Puoi anche, una volta raffreddate ricoprirle di cioccolata fondente, metti in un pentolino a bagnomaria la cioccolata e la fai squagliare, vi immergi la crocetta e la sistemi a freddare su di una gratella, quando la cioccolata si è indurita puoi conservarle, magari le sistemi in simpatici pirottini.

Crocette conservate in sciroppo lievemente alcolico aromatizzato con buccia d’arancia e cannella

  1. crocette fichi secchi ripieni di noci e infornati liquore all'arancia

    Consiglio vivamente di provare questo metodo di conservazione che ho imparato ultimamente grazie all’intuizione di Mirella Pagliaro, con il suo blog: In cucina con Mire, è quello che ho apprezzato maggiormente. Le crocette appena tolte dal forno si immergono ancora bollenti, una alla volta, in uno sciroppo lievemente alcolico aromatizzato con arancia e cannella che lei utilizza anche per conservare le caldarroste, e si sistemano in vasi di vetro pressandole ben bene, come puoi notare nell’immagine.

  2. Crocette fichi secchi ripieni di noci e buccia d'arancia

    Quì ⬅ trovi la ricetta delle crocette di Mirella. Credimi la sua invenzione è spettacolare. I fichi si mantengono morbidi e aromatici, una vera delizia per olfatto e palato. Oramai le conservo solo in questo modo. I miei familiari ne sono entusiasti.

Ricetta dello sciroppo aromatico di Mirella Pagliaro

Per la ricetta dello sciroppo aromatico che ho imparato da Mirella Pagliaro, di cui ti ho parlato in precedenza e inserito i link che ti do anche quì, trascivo integralmente le sue parole tra virgolette e corsivo, ma ti consiglio di andare a vedere il suo meraviglioso blog.

“Ingredienti:

– 750 ml d’acqua

– 750 gr di zucchero

– La buccia di 2/3 arance

– 2/3 stecche di cannella

– 1/2 bacca di vaniglia

– 200 ml di alcool a 95°

– 200 ml di brandy

Lavare ed asciugare le arance, Sbucciarle molto sottili senza la parte bianca, che è amara e rende lo sciroppo amarognolo. In una pentola versare lo zucchero, l’acqua, le bucce delle arance, le stecche di cannella, la 1/2 bacca di vaniglia e fare bollire per 10 minuti. Aspettare che diventi freddo e aggiungervi l’alcool e il brandy.

Lo sciroppo per fichi e caldarroste è pronto!”

Con Mirella e altre bravissime food blogger condividiamo la divulgazione di antiche ricette calabresi sulla nostra pagina Facebook: “La Nostra Cucina Calabrese”. Vieni a trovarci, vi troverai tantissime preparazioni antiche e non spettacolari, da loro sto imparando moltissimo, sono eccezionalmente competenti!

Consiglio della nonna

Puoi usare dei graziosi vasetti confezionati con una carta o pezzo di stoffa sul tappo trattenuto da un elastico e aggiungere un bigliettino legato con uno spaghino o nastrino, con su scritto gli ingredienti e i possibili abbinamenti. Oppure in piccoli cestini coperti da pellicola per far vedere la bellezza dei fichi. In questo modo sono utili da aggiungere ai cestini natalizi o inserire in scatole riutilizzabili da regalare ad amici e parenti pieni di Golosità casalinghe che sono sempre gradite. Utili anche come cadeau, regalino, segnaposto per ospiti in occasione di cene o pranzi in cui si vuoi fare bella figura!

Avevo pubblicato questo post in formato articolo il 18 settembre 2020, oggi lo riedito e aggiorno in formato ricetta.

Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶

Post e foto di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto)

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Pubblicato da Nonna Picetto 🌶

Ciao, sono Maria Grazia Trocini, mamma e moglie fin da quando avevo 16 anni, nel 1983. Ti chiederai, perché Picetto? Nel 2007 desideravo iscrivermi al Forum del Gambero Rosso, unico sito per gli appassionati di vini e cucina dell'epoca, non riuscivo a trovare un nickname per poter accedere, tutti i miei tentativi risultavano vani. A quei tempi non c'era l'adsl, internet era lentissimo, quando si doveva caricare una pagina, nell'attesa, potevi farti una passeggiata, prepararti un caffè o guardare ipnotizzata quella rotellina come un'ebete. Dopo svariate prove, ho utilizzato il soprannome di mio figlio minore e, finalmente, ho ottenuto l'agognato risultato. Per il mondo virtuale rimango ancora oggi Picetto e, dato che sono diventata nonna, Nonna Picetto 🌶.

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