La ricetta della nonna del Pane fatto in casa con lievito madre, in questo caso impastato senza planetaria, è buonissima, la crosta croccante, dentro morbido e profumato. Premetto che io non sono un’esperta di lievito madre e non intendo fare la professoressa in questo campo difficile. Ti racconterò come sono riuscita a farlo. Tanto tempo fa mi avevano regalato in un antico forno paesano, quello del rinomato Pane di Tessano, un pochino di lievito madre centenario che io ho mantenuto vivo. Durante il lock down, facendo il pane ogni 4/5 giorni, il mio lievito era diventato spettacolare. All’epoca non avevo la planetaria ed ho dovuto ingegnarmi per fare un buon pane senza tanta fatica di braccia. Per le grandi quantità d’impasto che facevo il mixer rischiava di andare in surriscaldamento e bruciarsi! Questa la mia versione, non ti darò dosi precisissime, ma cercherò di spiegare al meglio! Ti consiglio di provare anche il Pane di segale integrale con semi ricetta Bonci; Pane di segale integrale ricetta Bonci e il Pane di castagne calabrese con lievito madre.
- DifficoltàFacile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione1 Ora
- Tempo di riposo4 Ore
- Tempo di cottura1 Ora
- Porzioni15
- Metodo di cotturaForno
- CucinaItaliana
Ingredienti per fare il Pane fatto in casa con lievito madre croccante senza planetaria
Le dosi sono indicative.
Strumenti
Per questa preparazione sono utili un mixer, io ho il vecchio modello di questo, la spianatoia, un tarocco e un cestino per far lievitare il pane con un canovaccio.
Preparazione del Pane fatto in casa con lievito madre croccante senza planetaria
Di consueto rinfresco il lievito madre con pari quantità di farina 0 bio calabrese e metà di acqua, una parte la lascio a lievitare a temperatura ambiente per impastare il pane successivamente, l’altra la conservo in frigo. Se ho 200 g di lievito madre rinfresco con 200 g di farina 0 bio calabrese e 100 g di acqua, impasto bene, metà dose la conservo in frigo e l’altra la lascio in una ciotola con coperchio o pellicola a temperatura ambiente per circa 3 ore, fino a quando raddoppia.
A raddoppio ottenuto metto il mio panetto nel mixer, aziono ad intermittenza ed aggiungo acqua fino a quando si forma una pastella, inserisco 5/6 cucchiai di farina 0 bio, aziono nuovamente e lascio questa pastella a riposare per circa 30 minuti.
Poi verso questo lievitino in una ciotola, allungo con circa 200 g di acqua, 3 bei pizzichi di sale e faccio sciogliere il sale girando bene.
Inizio ad aggiungere le varie farine. Noi non siamo grandi divoratori di pane quindi occorre che il mio si mantenga a lungo, di conseguenza avendo usato già farina 0 per rinfrescare e lievitino per il resto dell’impasto uso circa 200 g di segale silana integrale bio e circa 200 g di farina tipo 1 sempre calabrese. La percentuale di farina di segale fa in modo che il pane mantenga l’umidità nel tempo. Lavoro energicamente questo impasto.
Successivamente cospargo la spianatoia di farina tipo 1 e vi verso il mio impasto molto idratato.
Con l’aiuto di un tarocco, inizio a fare le pieghe ogni 15 minuti per 3 volte, copro con la ciotola e faccio riposare per circa 30 minuti.
Successivamente do la forma al pane e metto a lievitare in un cestino coperto da un canovaccio infarinato.
Non posso dare giuste tempistiche di lievitazione, dipende dal tempo (temperatura dell’ambiente) e dalla forza del lievito madre. Deve raddoppiare. Una volta lievitato procedo alla cottura.
Accendo il forno a 220° in modalità ventilata e vi metto una pentola d’acciaio a fondo spesso o, se è molto grande come in questo caso, uso la leccarda da forno, preriscaldo nella parte più bassa del forno. Raggiunta la giusta temperatura, posiziono sul mio impasto lievitato un foglio di carta forno e, con l’aiuto di un tagliere, capovolgo come se dovessi sformare una torta. Nei pani calabresi, per lo meno in quelli della mia zona, non si fanno i tagli in superficie prima d’infornare. Tiro fuori dal forno la pentola o leccarda oramai rovente, vi metto l’impasto con l’ausilio della carta forno e inforno immediatamente. Non faccio i tagli in superficie perché nei pani a lievitazione naturale cotti in forno a legna che generalmente acquisto nel cosentino non ci sono.
Mantengo il massimo della temperatura per 15 minuti, poi abbasso la temperatura a 200 ° per altri 15 minuti, successivamente 180 ° per altri 15 minuti, poi tolgo il pane dalla pentola e rimetto in forno senza carta sulla gratella a 180° modalità statica per altri 15 minuti. Successivamente 160° modalità statica per altri 15 minuti. Quando il pane è cotto spengo il forno e lascio sulla gratella con sportello aperto a intiepidire. Successivamente lo sistemo in un cestino in modo obliquo per far raffreddare completamente.
Come puoi notare la crosta è ben croccante e l’interno morbido e alveolato.
Puoi usare qualunque farina idonea alla lievitazione.
Ricordi
Quanto pane fatto in casa con lievito madre senza planetaria croccante tipo calabrese, di segale ecc. ho cucinato durante il lock down da corona virus! Prima lo preparavo per diletto, poi per necessità, adesso per bontà.
Il coronavirus ha inevitabilmente segnato tutti noi, io personalmente ho iniziato ad avere fobie, iniziavo a vedere piccoli coronavirus presenti su ogni cosa che portavo a casa e disinfettavo, disinfettavo, disinfettavo. Non sono una maniaca della pulizia e dell’ordine, anzi, purtroppo, sono molto caotica! Penso che continuerò a seguire alcune “abitudini” acquisite durante questa pandemia. Ad es. ho notato che i pomodorini ciliegini, datterini o le fragole, ben lavati (in quel periodo li disinfettavo con il prodotto per disinfettare i biberon) conservati in frigorifero nei cestini della ricotta si mantengono per molto più tempo; le cipolle di Tropea lavate, fatte asciugare in uno scolapasta e conservate in frigo nel cassetto delle verdure si mantengono egregiamente. Le banane staccate una dall’altra, lavate bene, fatte asciugare in uno scolapasta e poi posizionate in un cestino con sotto carta assorbente, ben distanziate le une dalle altre si mantengono benissimo e non fanno le macchie nere! Mi sono anche improvvisata parrucchiera, ho tagliato i capelli a me stessa, figlio minore e marito. Al figlio, per sbaglio, li ho tagliati così corti che era disperato! E’ partita la macchinetta con la misurazione sbagliata, mi sono vista persa! E’ apparsa una striscia terrificante! Ho dovuto tagliare tutti i suoi meravigliosi capelli cortissimi, si vedeva la pelle! Io gli dicevo: ” stai bene, per me puoi metterti una mutanda in testa e sei bello lo stesso, somigli ad un marines!”. A mio padre, invece, l’ho letteralmente segregato con minacce e continui discorsi, avevo troppa paura, proprio lui, spirito libero per eccellenza! Avrei tantissimi altri aneddoti da raccontarti, ma evito per non tediare! Mai e poi mai avrei immaginato di poter arrivare al punto di lavare le cipolle o mettere gli agli in quarantena prima di usarli! Fortunatamente oggi siamo tornati alla normalità!
Avevo pubblicato questo post in formato articolo il 22 Giugno 2020, oggi lo riedito e aggiorno in formato ricetta.
Un grandioso saluto da Nonna Picetto 🌶
Post e foto di Maria Grazia Trocini (Nonna Picetto)
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